L’angolo della prof. Un consiglio ai giovani: meno smartphone e più vita reale in amore

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Pier Paolo Pasolini affermava che per amare la solitudine, bisogna essere molto forti e avere una resistenza fuori dal comune.

Questa descrizione non è caratteristica del periodo adolescenziale, età nella quale, essere in ” compagnia” ti aiuta a sentirti meno fragile.

Eppure secondo recenti studi il fenomeno della solitudine è in aumento tra gli adolescenti.

Dal 2012 la solitudine scolastica è in netto aumento in moltissimi paesi tra cui l’Italia.

I ricercatori si sono interrogati sulle cause di questo preoccupante fenomeno e hanno scoperto che la causa maggiore è l’uso dello smartphone.

Secondo questi studi, pubblicati sul Journal of Adolescence, l’uso dello smartphone  favorisce i legami superficiali piuttosto che quelli profondi  e crea la cultura di esclusione.

Una ricerca pubblicata da VD ha evidenziato che i giovani raccontano le loro never-met relations, relazioni amorose nate e concluse online, senza mai incontrarsi dal vivo: è evidente che preferiscono questa modalità perché si sentono più protetti nell’esporsi in rete.

Pur avvertendo il bisogno di voler sperimentare, i nostri ragazzi trovano come luogo sicuro la loro camera, con uno smartphone tra le mani.

Questo consente di passare alla sfera intima restando nel proprio ambiente anche se manca la sfera corporea perché quest’ultima fa paura poiché potrebbe essere molto deludente.

Nella propria camera protetti da uno schermo, gli adolescenti idealizzano l’altro e si accontentano di credere in questa perfezione senza provare a vivere nella realtà coloro che hanno conosciuto.

Sappiamo bene però che uno strumento per quanto potente e capace di aprirci tante finestre sul mondo, non sostituirà mai l’incontro reale degli occhi e il profumo e la voce.

Invitiamo pertanto i nostri giovani lettori di Terranostra news a lasciare a casa i loro telefonini e a vivere il loro tempo come esperienze reali e non virtuali con tutte le gioie e le possibili delusioni che le frequentazioni comportano.

Prof.ssa Annamaria Schettino

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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