Comune nel caos, l’ex rettore comunista vuole affidare tutto ai privati

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Le carte sul tavolo iniziano a essere tante e il tema dell’aiuto del governo alla città per farla ripartire passa per delle garanzie che il Comune deve dare. Cosa significa? Le Aziende comunali, le cosiddette “partecipate”, devono aprirsi al mercato, bisogna entrare nell’ordine di idee che soldi a pioggia non ne arriveranno. Lo sa il sindaco Gaetano Manfredi e anche l’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta.

La nota stonata nella coalizione del centrosinistra con dentro il M5S – rispetto al salva Napoli – si chiama Luigi Marattin deputato renziano e presidente della Commissione Finanze alla Camera: «Nessuna norma per Napoli si creerebbe una disparità con gli altri comuni – ha dichiarato a Il Mattino Marattin – meglio il dissesto». Un affondo che ha turbato anche l’imperturbabile sindaco Gaetano Manfredi che non lo digerisce per nulla: «Io guardo a Napoli – ha detto il professore – e so che Napoli è una realtà diversa dalle altre”. Manfredi, in pratica, vuole una corsia privilegiata rispetto ad altre città. La vuole per nascondere i problemi sotto al tappeto e per spendere e spandere, in modo tale da non essere attaccato in futuro.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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