Via libera alla legge di Bilancio. Draghi: “Meno tasse e controlli più incisivi al Reddito”. Conte irritato

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Il via libera del Consiglio dei ministri alla Legge di Bilancio è arrivato dopo le 19. Dopo le 19.30 – con oltre due ore di ritardo rispetto al previsto — il premier Mario Draghi ha avviato la conferenza stampa per spiegare le misure contenute nella manovra 2022, assieme al ministro dell’Economia Franco e quello del Lavoro Orlando.

Ore 20.24 – Il ritorno al contributivo
Il premier ha ribadito che la transizione nel sistema pensionistico — Quota 102 — è tesa a un ritorno pieno al sistema contributivo. «Non ci sono scontri con i sindacati», ha ribadito. «Quota 102 avvicina prima al contributivo», dato che «entro un anno bisogna starci, ma c’è anche la disponibilità a correggere alcune parti» dialogando «con le parti sociali e con «il governo». Dal «problema» della tenuta del sistema pensionistico «si esce solo con la crescita», ha aggiunto.

Ore 20.19 – Le pensioni e lo sciopero
Draghi ha spiegato di «non aspettarsi» uno sciopero contro la riforma delle pensioni. «Sarebbe strano. Ma la decisione è nelle mani dei sindacati».

Ore 20.14 — Il reddito di cittadinanza
Draghi – rispondendo a una domanda – ha ribadito di condividere il principio del reddito di cittadinanza; ha spiegato che i controlli saranno però ora molto più precisi, e «ex ante», cioè prima che venga erogato. Il sistema di controlli, ha detto il premier, cercherà di assicurare che i percettori del reddito siano incentivati a entrare nel mondo del lavoro. «Il sistema attuale non ha funzionato», ha detto Draghi, «ma va sistemato. Va mantenuto, senza abusi, e non deve ostacolare il funzionamento del mercato del lavoro, cosa che invece è avvenuta».

Ore 20.03 – La nota di Giuseppe Conte: «M5S in trincea»
L’ex premier Giuseppe Conte ha fatto un post in cui ha spiegato di aver «difeso misure per la crescita e conquiste sociali portate in dote al Paese in questi anni». Conte, che ha detto che quello attuale «non è il governo politico dei nostri sogni», ha detto anche che il Movimento 5 stelle è rimasto «in trincea per difendere quanto costruito in questi anni per famiglie, lavoratori e imprese», in particolare superbonus e reddito di cittadinanza. Secondo Conte, sul cashback il governo «doveva osare di più».

Ore 19.58 – I bonus per l’edilizia
Il ministro ha dettagliato la proroga per i bonus per l’edilizia: vengono prorogati al 2023 quelli al 110 per cento, con limitazioni per le «villette»; quelli per le facciate passano, nel 2022, dal 90 al 60%, ma «chi ha già iniziato i lavori con aliquota più alta terrà quella», ha detto il ministro Franco. In totale sono stanziati 37 miliardi, di cui 15 per il superbonus.

Ore 19.53 – L’intervento del ministro Daniele Franco
Il ministro dell’Economia ha dettagliato il piano di investimenti e riforme previsti dalla manovra

Ore 19.50 — La riforma degli ammortizzatori sociali
Sugli ammortizzatori sociali, il premier ha annunciato un «riordino generale», una «riforma profonda che attua il principio dell’universalismo».

Ore 19.46 – La telefonata Conte-Draghi per arginare l’assalto al Reddito
Secondo quanto emerso, durante il Consiglio dei ministri ci sarebbe stato un braccio di ferro sul reddito di cittadinanza. Il centrodestra avrebbe chiesto lo stop alla misura dopo un solo diniego da parte del lavoratore disoccupato; sul punto ci sarebbe stata, molto forte, l’opposizione del Movimento 5 Stelle, che aveva sostenuto il progetto (varato durante il governo Conte I, sostenuto da Lega e M5S). Secondo quanto si apprende da fonti di governo, ci sarebbe stata una telefonata tra il premier e il leader del M5S Giuseppe Conte per evitare il decalage del rdc per tutti gli occupabili, a partire dal sesto mese. Sul reddito si sarebbe arrivati a un accordo: il decalage scatta solo dopo il primo rifiuto di un’offerta di lavoro. L’assegno viene sospeso dopo che si dice no a due proposte di impiego, non più tre come finora.

Ore 19.43 – Quota 102 e «l’obiettivo di tornare al contributivo»
Il governo – pur rimanendo disponibile al confronto con le parti sociali – ha ribadito che occorre tornare al sistema contributivo, per quanto riguarda le pensioni. Per questo, il governo ha deciso la chiusura del progetto Quota 100 e l’avvio di Quota 102 per il prossimo anno, con 38 anni di contributi e 64 anni di età per garantire l’uscita. «Quota 100 finisce quest’anno», ha detto Draghi, «e la nuova misura prevede una transizione a Quota 102, abbiamo rafforzato opzione donna e ape social».

Ore 19.41 – I 40 miliardi per la riduzione delle imposte
Nel triennio che porta al 2024, «40 miliardi cumulati» saranno destinati alla riduzione delle imposte. Nel 2022 i miliardi destinati a questo saranno 12, non 8 come previsto nei giorni scorsi. «Destiniamo 40 miliardi in un triennio alla riduzione delle imposte, di cui 24 al cuneo e la parte restante agli incentivi fiscali, alle famiglie e imprese per il patrimonio immobiliare e la digitalizzazione».

Ore 19.37 – «Tagliamo le tasse, aumentiamo la crescita»
Il premier ha affermato che ad animare la manovra c’è la spinta alla crescita — che quest’anno sarà «ben oltre il 6 per cento». «Tagliamo le tasse, miglioriamo la spesa sociale, aumentiamo la crescita», ha detto, parlando di una «legge di bilancio espansiva».

Ore 19.36 – Draghi inizia la conferenza stampa
Siamo molto soddisfatti del provvedimento, ha detto il premier, iniziando la conferenza stampa. «Al termine del Consiglio dei Ministri c’è stato un applauso».

19.20 – L’intervento dei ministri
Tra i ministri, il primo a parlare al termine della riunione del governo è stato il ministro della Pa Renato Brunetta: con la manovra, ha detto soddisfatto, «onoriamo gli impegni assunti nel Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale firmato il 10 marzo 2021 con i sindacati». I risparmi realizzati con la stretta sul reddito di cittadinanza saranno finalizzati alla riduzione delle tasse, ha annunciato sempre Brunetta con un tweet.

Soddisfatto anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha annunciato l’aumento previsto in manovra delle risorse a disposizione dei programmi legati alla cooperazione e all’export italiani. Per l’export, in particolare, è stato stabilito l’incremento di 1,5 miliardi per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026.

Parla di «giornata storica» Valentina Vezzali. Il riferimento della sottosegretaria allo Sport è all’introduzione dell’insegnamento di educazione motoria nella scuola primaria, affidato a docenti specializzati.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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