Propaganda e bugie: cosa si cela dietro l’ultimo consiglio comunale di Bacoli | VIDEO

0
2.778 Visite

Bacoli, 26 ottobre– Qualche giorno fa ha destato scalpore sui media e nell’opinione pubblica lo svolgimento di una turbolenta seduta del consiglio comunale del comune di Bacoli. La ricostruzione dei fatti del sindaco Josi della Ragione fu chiara ma soprattutto grave: «“Vi devo dare fuoco”. “Sindaco, questa notte non torni a casa”. “T’aggia taglia a capa”. “In questo clima si è svolto, poco fa, il consiglio comunale di Bacoli. Fatti gravissimi. Con un uomo che, munito di una bottiglia piena di benzina, si è gettato verso i banchi del Consiglio, gettando liquido infiammabile ovunque. E, con un accendino alla mano, stava per appiccare il fuoco. Una tragedia evitata soltanto grazie all’intervento di agenti della Polizia Municipale e dei militari dell’Arma dei Carabinieri. Sono riusciti a bloccarlo. Una condizione inaccettabile, che ha reso impossibile il proseguo dell’assise civica.  È un attacco alle istituzioni democratiche di questa città, senza precedenti nella storia del nostro paese. È evidente che l’azione di ripristino della legalità, che stiamo portando avanti con ogni sforzo, qui a Bacoli, sta generando tensioni sociali in un sistema incancrenito di illeciti, illegalità e clientele che ha affossato per decenni la nostra terra.  Non possiamo tollerarlo», tuonò il sindaco in un lungo post su Facebook. Peccato che le cose siano andate diversamente, come si può evincere dal comunicato stampa dei Carabinieri di Bacoli, diramato poche ore dopo la riunione dell’assise della cittadina flegrea: “Ieri sera verso le 22 a bacoli presso la chiesa di San Gioacchino un 57enne del posto, dipendente del Centro Ittico Campano come guardia giurata, ha interrotto il consiglio comunale in corso. L’uomo, per protestare contro il suo licenziamento inserito nell’ordine del giorno dell’assemblea comunale, si è cosparso di liquido infiammabile. Fortunatamente erano presenti i Carabinieri della locale stazione e gli agenti della polizia municipale che hanno bloccato il 57enne che aveva appena estratto dalle tasche un accendino. I militari dell’arma hanno denunciato per interruzione di pubblico servizio l’ex guardia giurata che è stata visitata da personale del 118. Sequestrata cautelarmente la pistola di cui l’uomo era legalmente in possesso”.

Non vi è stato, quindi, nessuno atto di aggressione o intimidatorio come stabilito dai militari. Semmai il tentativo di un gesto estremo di autolesionismo, subito bloccato dai carabinieri e dalla polizia municipale. Il protagonista è la guardia giurata Giuseppe Secondo, ormai ex dipendente del Centro Ittico Campano, società partecipata del comune di Bacoli. Azienda che ha in carico il controllo del Parco del Fusaro e la gestione degli ingressi della Casina Vanvitelliana. Ad ulteriore conferma di quanto comunicato dai carabinieri, vi è il fatto che la persona in questione è stata denunciata solo per interruzione di pubblico servizio. Ma non solo: il video che vi mostriamo in anteprima del consiglio comunale mostra chiaramente che Secondo, nel corso dell’intervento del consigliere comunale Giuseppe Scotto di Luzio, mai ha proferito parole che potessero presagire ad un’imminente aggressione o a minacce.

Secondo, insieme ad un altro collega, fu licenziato per giusta causa dal CIC nel 2019 per una vicenda riguardante un singolo ammanco di biglietteria per un totale di 120 euro a seguito di una segnalazione alla Guardia di Finanza. Le due guardie giurate fecero ricorso al Giudice Unico del Tribunale di Napoli che, in funzione del Giudice Lavoro, ha accettato il ricorso dichiarando illegittimi i licenziamenti, condannando il CIC alla riassunzione o in alternativa al rimborso delle mensilità non percepite dei mesi precedenti. In più, il Giudice del Lavoro nella persona del dottor Giuseppe Gambardella, nella sentenza ha evidenziato “diverse criticità nella gestione contabile della società” per la quale sono state “riscontrate diverse irregolarità contabili che non possono indurre a ritenere escluso un coinvolgimento del D’Andrea (direttore amministrativo del CIC ndr) e di altri soggetti dell’associazione Phlegraeus, responsabili amministrativi degli incassi dei fruitori”. Non è un caso che il giudice Gambardella abbia trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica competente che effettuerà ulteriori indagini, questa volta, eventualmente, di rilievo penale. Quanto avvenuto sabato scorso, al netto della propaganda e degli strombazzamenti di solidarietà per una vicenda che non si conosce, nasconde fatti ben più complessi. Sicuramente si è di fronte al caso di un lavoratore alle prese con il dramma della perdita del posto di lavoro e non di un attacco intimidatorio all’amministrazione cittadina di Bacoli. Servirebbe una maggiore attenzione da parte di tutti, dei media ma soprattutto della politica, locale e non.

© Copyright Emiliano Caliendo, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti