Processo Bertini-Simeoli-Cesaro: in aula il racconto di Di Guida. “Nel 2001 Credentino appoggiò Bertini al ballottaggio. Con l’ex sindaco i Simeoli hanno fatto il bello e il cattivo tempo”

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E’ ripreso stamani, presso le aule del tribunale Napoli nord, il processo che vede imputati l’ex sindaco Mauro Bertini, l’imprenditore edile Angelo Simeoli e i fratelli Aniello e Raffaele Cesaro. Bertini risponde dell’accusa di concorso esterno con il clan Polverino e corruzione aggravata in concorso; Simeoli e i Cesaro per corruzione aggravata in concorso.

Un’udienza, quella di oggi, particolarmente rilevante. Sui banco dei testimoni è salito infatti Antonio Di Guida, imprenditore maranese ed ex assessore provinciale di Forza Italia. Di Guida è imputato, per concorso esterno, nel processo Pip da cui sono scaturiti più filoni giudiziari. Un processo che ormai volge al termine.

La pubblica accusa era rappresentata dal magistrato Maria Di Mauro.

Ecco, in sintesi, cosa ha riferito Di Guida.

“Con Bertini ho sempre avuto rapporti conflittuali, perché è un politico accentratore. Con Bertini sindaco, a capo dell’ufficio tecnico comunale, si sono susseguiti diversi ingegneri, tra cui Armando Santelia. In questo lasso di tempo i Simeoli hanno costruito il 90 per cento di Marano. Mi riferisco ad Antonio e Angelo Simeoli. Per fare tutto ciò, devo presupporre vi sia stato un appoggio o una collusione con il vertice amministrativo e in particolare con il sindaco”.

Di Guida rievoca un episodio degli anni Novanta.

“Comprai un rudere e presentai un progetto al Comune, progetto redatto dal professor Cristiano. In una riunione consiliare del 1996, per l’approvazione del bilancio, fui ricattato da Bertini. Se fossi andato via dall’aula, facendo così venire meno il numero legale, non avrei avuto la concessione edilizia richiesta. Concessioni che all’epoca erano di stretta pertinenza sindacale. Andai comunque via dall’aula, il giorno dopo, era il 26 marzo, Bertini respinse la pratica. Nel 2001 ci fu un altro episodio: Bertini venne rieletto sindaco al ballottaggio. Credentino Raffaele (defunto ex sindaco, ndr), con il quale non avevo rapporti da anni, mi contattò. Mi invitò a casa della madre e mi propose di accettare incarico per la realizzazione di alcuni lavori. La concessione era rilasciata sulla scorta di un contributo della legge 219. In quell’occasione capii che era quello il prezzo che Bertini aveva pagato per assicurarsi, al ballottaggio contro Spinosa, anche l’appoggio di Credentino”.

Il Pip.

“Bertini concepì il progetto Pip. Il tecnico dell’epoca, al Comune, era Armando Santelia. Raffaele Cesaro mi ha confessato di aver dato soldi a Bertini. Poi, negli anni successivi, all’ufficio tecnico si insediò Gennaro Pitocchi. Cesaro non mi disse il motivo per cui aveva pagato Bertini. Facendo un passo indietro, ricordo che nel 2004 Biagio Iacolare, insieme al commercialista dei Simeoli, entrarono a far parte della maggioranza targata Bertini. Lo stesso Iacolare è intestatario di una società (in realtà cooperativa, ndr) dei Simeoli. Nel 2006 venne eletto sindaco Salvatore Perrotta, che però mantenne in giunta due ex assessori di Bertini, Biagio Sgariglia e Massimo Nuvoletti”.

Ancora un passo indietro.

Antonio Simeoli comprò un palazzo nel centro di Marano. Pochi mesi dopo venne acquistato dal Comune a un prezzo molto più alto. E’ il caso di Palazzo Merolla. Un altro caso che ricordo è quello della Masseria del Galeota, anche in quell’affare ci sono i Simeoli, Angelo nella fattispecie. Presentò una Dia al Comune per alcuni lavori. A fine luglio del 2004 il Comune venne sciolto per mafia. La vecchia masseria, nel frattempo, venne abbattuta. Ricordo che Simeoli Angelo si lamentava di Bertini poiché diceva di averlo pagato ma che il  lo stesso Bertini aveva fatto uscire sui giornali”.

Dopo Di Guida è toccato al pentito del clan Mallardo Giuliano Pirozzi, che ha confermato che vi fu un accordo, nel 2001, per fare convogliare al ballottaggio i voti su Bertini. Accordo tra Credentino e Bertini. A riferirlo a Pirozzi, secondo il suo racconto, sarebbe stato l’ex vicesindaco di Marano Massimo Nuvoletti, al quale era molto legato.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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