Ormai la situazione è fuori controllo. L’acqua manca (per l’ennesima volta) da 48 ore in tante zone della città e ai cittadini, eccezion fatta per il nostro giornale, che deve carpirle di “stramacchio” da qualche dipendente di buon cuore, non arriva uno straccio di informazione. Colpa di tre commissari che non dialogano con cittadini e media; colpa di una dirigente di area tecnica – che doveva essere esautorata da un pezzo e che è ancora lì – che non interagisce con i media; colpa delle forze dell’ordine che non si premurano di avvisare, informare, richiedere l’intervento della protezione civile regionale e l’invio di autobotti. Colpa di tanti, colpa anche di chi, in Procura o altrove, non ha il coraggio di indagare sulle tante anomalie amministrative.
E’ una macello, la città è allo sbando totale. Marano è un teatro di guerra e non c’è un solo aspetto della vita pubblica che funzioni. Il problema acqua si trascina ormai da anni e in tanti anni mai si è riusciti a risolvere il problema degli impianti né tanto meno a spendere soldi per una rete idrica che fa acqua da tutte le parti. Siamo nell’anarchia totale, con interi rioni abbandonati a se stessi.
I cittadini, quelli che pagano profumatamente le bollette, dovrebbero organizzarsi: denunciare l’ente per interruzione (costante) di pubblico servizio o mettere in campo azioni (come le class action). Tutto tace, però: i partiti, gli avvocati, le associazioni di consumatori. Nessuno se ne fotte.
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