Green pass, Draghi sceglie la linea dura: sì a verifiche e sanzioni

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Parole nette e ferme arrivano a metà pomeriggio da palazzo Chigi: “il decreto varato dal governo prevede controlli e sanzioni e controlli e sanzioni ci saranno“. La linea dura di Draghi è volta a fermare il partito del no-multe, no-verifiche del Green Pass, cui si era iscritta (provvisoriamente) perfino la ministra dell’interno Luciana Lamorgese, che in tarda mattinata aveva escluso l’obbligo dei controlli da parte dei gestori dei locali e aveva parlato solo di verifiche a campione da parte dei vigili urbani. Non di polizia e carabinieri.

Nello stesso partito restano schierati anche i presidi, non disposti a farsi carico delle verifiche sul personale scolastico contrari alle ammende. Su questa stessa linea Maurizio Landini, leader della Cgil, contrario all’ipotesi di sanzionare i lavoratori sprovvisti di green pass. Le multe invece già state introdotte dal governo per chi non ha il lasciapassare verde nelle mense aziendali e, da settembre, per chi nel settore della scuola e dell’università lo rifiuterà. E resteranno. Nelle prossime ore verranno diffuse, soprattutto dal Viminale, circolari esplicative su questa materia, fanno sapere da palazzo Chigi. Renato Brunetta, ministro della Pa, invece, mostra sconcerto per chi rifiuta i controlli e boccia le multe.

Le affermazioni di Renato Brunetta: “Siamo nel mondo dell’incomprensibile. Se si va in un ristorante e paghi con il bancomat, ti controllano l’identità per evitare frodi. Se sali su un aereo o vai allo stadio l’hostess o lo stuart pretendono un documento per accertarsi che il nome sul biglietto corrisponda. Dunque è assolutamente normale che i presidi controllino chi ha il Green pass e chi no e i gestori facciano le adeguate verifiche sui clienti. Tanto più che il preside è, per antonomasia, quello che rappresenta e garantisce l’autorità negli istituti scolastici per far funzionare la scuola“.

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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