Comune di Marano sciolto per camorra. Gli ispettori: “Nove consiglieri hanno preso voti nelle zone maggiormente controllate dalla malavita”. Poi i rilievi sull’affidamento del servizio idrico

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Approfondendo le pagine della relazione che ha portato allo scioglimento del Consiglio comunale di Marano, avvenuto in data 17 giugno, ci si imbatte in diversi passaggi in cui si parla degli ex amministratori e consiglieri. Parentele ingombranti e frequentazioni, verbalizzate dalle forze di polizia, con pregiudicati o personaggi ritenuti vicini o contigui al crimine organizzato.

I nomi sono omissati, ma è fin troppo facile individuare l’identità dei consiglieri e amministratori richiamati in alcuni passaggi. Fin troppo agevole riconoscere l’ex sindaco Visconti (nel passaggio in cui si fa riferimento al capo dell’amministrazione) e l’ex sindaco Bertini (nel passaggio in cui si parla di un consigliere di minoranza arrestato e che avrebbe avuto un peso nella vicenda del mercato ortofrutticolo). Ci sono chiari riferimenti alla famiglia Orlando, da qualche anno egemone sul territorio e ai consiglieri che hanno in via diretta o indiretta legami di parentela con essi.

C’è anche, in uno dei tanti passaggi, il riferimento ad un consigliere denunciato per la vicenda dello sversamento (da un mezzo Tekra) di percolato in una fogna comunale ed è una storia già nota, raccontata da Terranostranews in passato. Il consigliere denunciato all’epoca (di cui non si conosce l’esito dell’iter giudiziario che pertanto potrebbe aver subito modifiche) era Ciro Marzi, difeso dallo studio legale (almeno così era fino a poco tempo fa) dell’avvocato Raffaele Manfrellotti, consulente legale dell’ente maranese.

Gli ispettori inviati dalla prefettura vanno oltre e spiegano:

“Sulla scorta della documentazione pervenuta circa i risultati elettorali per le elezioni
del 2018 nel comune di Marano di Napoli, la Commissione cli indagine ha rilevato
che in alcune zone della città, luoghi in cui è notoriamente più pregnante la presenza
della criminalità organizzata, taluni candidati hanno riscosso maggiori consensi
elettorali rispetto ad altre aree.
In ogni caso, si ritiene opportuno segnalare che nel comune di Marano di Napoli sono
omogeneamente presenti sull’intero territorio soggetti malavitosi appartenenti ai tre
principali sodalizi criminosi sopra segnalati ritenuti capaci di influenzare le libere
scelte dell elettorato.
L’Organo ispettivo ha indicato i soggetti eletti che sembrerebbero aver riscosso
maggiore consenso in quelle aree ritenute particolarmente assoggettate alla
criminalità organizzata:
omissis, omissis, omissis, omissis e omissis, tutti consiglieri di maggioranza,
nonché omissis, omissis, omissis e omissis, consiglieri di minoranza.
Inoltre, è stato rilevato che il omissis nel primo turno ha avuto 4870 voti mentre l’altro
candidato omissis raccoglieva 7548; al turno di ballottaggio si ribaltava
completamente la situazione, infatti omissis vinceva la competizione raccogliendo
7033 voti mentre omissis riscuoteva 5672 preferenze”.

In questo ultimo caso i riferimenti, inequivocabili, sono all’ex sindaco Visconti e al candidato sindaco del 2018 Albano, che perse al ballottaggio.

Gli 007 della prefettura hanno inoltre censurato, per quel che concerne gli atti amministrativi, il comportamento dell’ex giunta che avrebbe voluto affidare (il Consiglio comunale si oppose) il servizio idrico comunale all’Acquedotti scpa, sul cui conto sarebbero emersi profili di controindicazione.

Si fa riferimento, poi, alle questioni del Pip, della scuola parificata di via Puccini, al garage Orlando, alla palazzina dei Polverino di via Sant’Agostino, alla caffetteria dell’Arco (la storia del gazebo), al complesso residenziale del Galeota e alla concessione di 5 permessi per costruire viziati da illegittimità.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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