Abbiamo intervistato l’ormai ex sindaco Rodolfo Visconti a margine dello scioglimento del consiglio comunale, decretato nella giornata di ieri con provvedimento del Consiglio dei Ministri.
Il primo cittadino ha ribadito che non intende, al momento, entrare nel merito delle indagini che hanno portato al quarto scioglimento per mafia del municipio maranese e ci ha garantito che parlerà con gli organi mediatici allorquando avrà letto le motivazioni e avrà presentato e vinto il ricorso al Tar.
Visconti, interpellato dalla nostra testata, ha toccato anche altri aspetti della sua gestione amministrativa. Aspetti che riportiamo di seguito:
“Sono stato un sindaco libero e, forse, per questo scomodo. Ho fatto il massimo di quanto potessi, e non ho nulla da rimproverarmi considerando i mezzi che avevo a disposizione. Il Partito democratico? Riconosco solo i consiglieri Coppola e Paragliola, quelli con maggiore esperienza che hanno avuto la capacità di capire che ero e sono un uomo libero”.
E ancora: “Sulla vicenda della riapertura dell’immobile che ospita la Garden House, rifarei quella scelta altre 100 volte: per me la serenità dei bambini viene prima di ogni altro aspetto”. Errori negli uffici, disattenzioni, sbavature? “Nessuna, abbiamo agito sempre in buonafede”. Aspetti politici: “Se dovessi rientrare, con la riabilitazione da parte del Tar, chiederei il sostegno diretto di Abbatiello, Monti e Passariello, oggi all’opposizione”.
A Visconti abbiamo chiesto più volte se sentiva la necessità di fare mea culpa su qualcosa, se col senno di poi avrebbe ancora dato fiducia ad alcuni consiglieri, collaboratori e assessori. L’ex sindaco ha risposto che “i panni sporchi si lavano in famiglia” ma che, in generale, “tutto è stato fatto così come doveva essere fatto e se errori ho compiuto li ho fatti perché mal consigliato”.
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