Dalle indagini tecniche confluite nella presente richiesta si delinea ancor meglio la figura dell’indagato, quale elemento di collegamento tra il PAPA Antonio, uno degli arrestati, e i vertici del clan, sia nella gestione delle estorsioni, quanto nei rapporti con le imprese di Onoranze Funebri, operative a Melito. In particolare, per ciò che riguarda quest’ultimo settore, è risultato attivo nel 214, ovvero nella fase in cui il sodalizio criminale, sotto l’egida di Pagano Rosaria, diveniva socio di fatto “in quota” MOIO EDUARDO.
DICHIRARAZIONI DEI COLLABORATORI DI GIUSTIZIA:
Dalle intercettazioni emerge decisione del clan sul cambio: gestione del settore delle onoranze funebri da affidare all’agenzia di Coppola Andrea, con l’ausilio del Marrone, estromettendo Moio Eduardo, che ricopriva questa posizione di rilievo negli anni precedenti.
Agosto del 2019: periodo nel quale, l’impresa funebre del Moio Eduardo non è più l’impresa di famiglia, sostituita da quella Coppola Andrea. A tal fine si fa riferimento alla vicenda che ha riguardato il funerale del cognato di Parisi Gennaro, avvenuto a Villaricca e svolto da Moio, con l’intermediazione del Papa. Il Papa nell’occasione suggeriva al Moio di fare un buon prezzo al Parisi, personaggio di spicco della criminalità di Villaricca, con legami di parentela con la famiglia Amato, perché quella poteva essere l’occasione di poter lavorare in quel territorio.
Durante conversazione con il Parisi il Papa spiegava quella che era l’attuale situazione a Melito per le attività funebri, sottolineando che il Moio per decisione dei nuovi vertici non lavorava più a Melito.
Il Papa affermava, inoltre, di avere lui inserito, sempre per volere del clan, negli anni passati il Moio a Melito, ed ora era stato messo da parte senza un motivo specifico, per questo motivo aveva suggerito all’imprenditore di resistere nella convinzione che la situazione poteva cambiare da un momento all’altro. “Ma ti ripeto perché io sono stato presentato…. Eio gli ho fatto a Melito, l’ho aperto…. Ho iniziato a farlo lavorare mò bell e buon l’hanno scartato (sta parlando di Moio)”. Tale affermazione portava Parisi GENNARO a chiedere: “e quindi, mo’ a Melito stà a lavorare solo Marrone” con risposta affermativa di Papa Antonio, che aggiungeva di aver detto a Moio: “si ..io, ho detto “rimanit loc” perché sicuramente arriverà la notizia … quando arriva dove deve arrivare qualcuno sicuramente dice: “ma, che avete capito”… cioè , se è stato buono per i tempi “malament”, mo’ deve essere buono pure per i tempi buoni”. “Gennà, io a Eduardo l’ho conosciuto solo perché me lo hanno presentato…. Mi ha detto: “Antò”… perciò sta qua, po bell e buon non è buon chiù… hai capito perché non è buono, perché appartiene a quell’altro gruppo… che poi è la stessa famiglia, però non è buon…”.
Capo di imputazione per Moio destinatario della misura insieme a Marrone Gaetano, Marrone Luigi e Coppola Antonio: concorso esterno nell’associazione camorristica denominata Amato-Pagano. In particolare Moio dal 2014 al 2018, gli altri due dal 2018 ad oggi, avvalendosi anche dell’impresa funebre Funeral Agency Strano- snc, garantivano la partecipazione, di fatto, pro quota del clan nelle imprese di onoranze funebri di cui erano titolari, in via diretta o indiretta, operative sul territorio di Melito, ottenendo in forza del suddetto collegamento una posizione privilegiata rispetto ad altri operatori economici, in concreto esclusi da siffatte attività; fornendo così un concreto, specifico, consapevole e volontario contributo, diretto ad esplicare un’effettiva rilevanza causale, come condizione necessaria per la conservazione o il rafforzamento delle capacità operative dell’associazione.