Scacco agli Amato-Pagano, le aziende sequestrate a Mugnano, Melito, Qualiano e Marano. E il ruolo dei fratelli Papa

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Nel lungo elenco degli arrestati per i legami con il clan Amato-Pagano compaiono anche i nomi di due fratelli, Antonio e Rocco Papa, entrambi di Melito. Il primo è stato a lungo referente cittadino dei commercianti melitesi; il secondo, invece, ha operato in prevalenza nel settore del pompe funebri. Rocco Papa ha lavorato per anni anche presso una congrega del cimitero di Marano.

Con il medesimo provvedimento l’autorità giudiziaria ha anche disposto il sequestro preventivo di 8 imprese. E’ stato inoltre emesso dal gip un ulteriore provvedimento riguardante il sequestro di beni mobili/immobili/disponibilità finanziarie riconducibili agli indagati di valore sproporzionato rispetto ai redditi e alle attività economiche dichiarate.

I personaggi.

Le attività tecniche svolte, con particolare riferimento all’intercettazione delle comunicazioni tra presenti tenutesi all’interno della sede dell’Associazione Commercianti di Melito (ASCOM – fino al 20 marzo 2019), oggi AICAST Melito di Napoli (attiva dal 20.03.2019), centro degli interessi del suo presidente PAPA Antonio, hanno disvelato il controllo capillare del territorio melitese da parte del clan “Amato-Pagano”. È stato infatti possibile accertare il coinvolgimento degli indagati:

  • in una massiccia e capillare attività estorsiva, posta in essere “a tappetto” nei confronti di attività commerciali e di esecutori di lavori edili privati,
  • nel controllo dei servizi di onoranze funebri attraverso la selezione e la protezione – in cambio di una somma pari a € 500 per defunto –  della ditta che agiva in regime di assoluto monopolio nei territori di competenza.

L’attività d’indagine ha inoltre disvelato una particolare forma di estorsione in aggiunta a quella “classica” (posta in essere attraverso l’imposizione delle tre rate annuali, coincidenti con le festività di Natale, Pasqua e Ferragosto per un totale di 1.500 euro l’anno), celata dall’acquisto (in realtà obbligato) di “gadget natalizi e perpetrata, anche in questo caso, in maniera massiva nei confronti della pressoché totalità  degli esercizi commerciali con sede nel comune di Melito di Napoli (circa 500 attività commerciali).

Le estorsioni

In particolare, il clan “AMATO – PAGANO”, sfruttando la posizione di garante dei commercianti di Melito rivestita dal presidente dell’AICAST di Melito di Napoli, PAPA Antonio, ha potuto fare pressione sulle vittime, avendo anche una situazione aggiornata soprattutto in merito alle attività di nuova apertura.

Difatti, dietro investitura diretta del clan, PAPA ha organizzato tutte le fasi dell’estorsione:

  • reclutando gli uomini da impiegare nella raccolta degli ordini dei cc.dd. gadget natalizi presso le attività commerciali;
  • individuando gli accoliti che si occupavano dell’acquisto e del confezionamento del materiale pubblicitario (penne, calendari, accendini, agende con stampigliature serigrafiche).
  • curando la successiva distribuzione del prodotto;
  • Gestendo la fase del pagamento e rendicontazione delle estorsioni direttamente ai referenti del clan grazie alla propria struttura associativa.

Le indagini hanno disvelato un nuovo modus operandi della criminalità organizzata, consistente nel proporre ai commercianti/vittime la possibilità di ricevere, a fronte della somma estorta, la relativa fattura: secondo gli indagati, infatti, con tale metodologia gli esercenti avrebbero accettato con meno rammarico l’imposizione potendo, almeno in parte, scaricarsi il costo dell’illecita devoluzione. Il documento fiscale veniva emesso da una ditta compiacente che una volta ottenuto il pagamento tramite bonifico, provvedeva a restituire la somma in contanti al Clan trattenendo per se l’I.v.a. esposta in fattura.

Anche in questo caso, fondamentale è stato il ruolo svolto da PAPA Antonio e dagli uomini da lui individuati e facenti parte del suo entourage.

In relazione ai commercianti che rifiutavano tale imposizione o che pretendevano “sconti” sull’importo dell’estorsione, PAPA aveva impartito ai “suoi collaboratori” disposizioni specifiche di non fare ulteriori pressioni, ma di riferire poi agli uomini del clan che, successivamente, avrebbero provveduto a far bene comprendere al commerciante l’impossibilità di sottrarsi all’estorsione.

Il clan inoltre si riservava l’esclusiva di aumentare l’ammontare dell’estorsione a determinati commercianti o di esonerarne altri in quanto collegati ai sodali.  In tale organizzazione un ruolo fondamentale è stato ricoperto dalla segretaria storica di PAPA Antonio, BOGGIA Nicolina, la quale, a fronte di un compenso extra, per anni ha coadiuvano il Presidente dell’AICAST Melito di Napoli nell’attività estorsiva, provvedendo anche a mantenerne la contabilità e i rapporti con i soggetti reclutati.

Oltre alla specifica estorsione natalizia cd “dei gadget”, come premesso, l’attività d’indagine ha permesso di monitorare come detto anche la “classica” estorsione posta in essere dal clan nei confronti dei commercianti di Melito di Napoli con cadenza annuale, suddivisa nelle scadenze di Natale, Pasqua e Ferragosto. Ancora una volta, proprio per il ruolo ricoperto in seno all’ASCOM prima e all’AICAST di Melito di Napoli poi, PAPA ha rivestito una funzione fondamentale e di sostegno al clan, permettendo ad esso di avere una conoscenza capillare del territorio da vessare, comprendendo anche le attività di nuova apertura.

Gli ex vigili di Melito.

In tale frangente, le indagini hanno riscontrato il coinvolgimento di due infedeli appartenenti alla Polizia Municipale di Melito di Napoli (ora in quiescenza), MARRONE GiovanniBOGGIA Giovanni, padre di BOGGIA Nicolina, segretaria di PAPA Antonio. In particolare, i due vigili, di iniziativa, ovvero su indicazione di PAPA, nonché di uomini del clan, individuate le vittime, sollevavano in sede di sopralluogo presso le attività commerciali o cantieri edili, delle irregolarità, senza procedere ad alcuna verbalizzazione, lasciando tuttavia intendere alle vittime di muoversi per conto del clan ed indicando PAPA Antonio quale persona che poteva risolvere il “problema”.

Le attività d’indagine svolte hanno fatto sicuramente emergere la consapevolezza dei due vigili di agire nella direzione di assecondare le finalità specifiche del gruppo criminale di riferimento, senza perdere mai di vista il proprio tornaconto personale, offrendo quel contributo costante e determinante per il clan, al quale hanno assicurato introiti illeciti, spendendo la propria funzione pubblica in maniera da frustrare gli interessi della collettività a tutto vantaggio proprio e del clan.

I due vigili hanno operato sistematicamente in sinergia con gli associati del clan, nella piena consapevolezza della caratura criminale – oltre che delle finalità mafiose di controllo economico del territorio – dei soggetti con i quali si sono rapportati per garantirsi gli introiti illeciti, fornendo nel contempo, con coscienza e volontà specifica, un contributo fattivo all’associazione mafiosa, con un ruolo di alto profilo criminale, divenendo strumenti di controllo economico del territorio nelle mani del sodalizio. Difatti, l’attività d’indagine ha dimostrato che i due vigili hanno preso ordini, oltre che direttamente da PAPA Antonio, anche da affiliati storici del clan quale MAISTO Stefano, alias “Fanuccio”.

Con il loro operato, i due vigili curavano, prevalentemente, i loro interessi particolaristici, ricevendo un compenso per ogni intervento portato a termine, a discapito di quelli sottesi alla loro funzione pubblica e, in tale meccanismo di mutua soddisfazione, rafforzavano con specifica volontà di farlo, il sodalizio criminale egemone sul territorio.

Il controllo del settore delle onoranze funebri

Infine, come premesso, l’attività d’indagine ha disvelato l’interesse del clan “AMATO – PAGANO” nel settore delle onoranze funebri, entrando in “quota” con le varie imprese a cui era imposto il pagamento di una quota fissa (1.500 euro l’anno) a cui andava aggiunto un compenso per ogni servizio reso (pari a 500 euro).

Gli indagati, individuati in MOIO Edoardo, COPPOLA Andrea e MARRONE Gaetano e Luigi, hanno gestito le rispettive aziende, operando sistematicamente in sinergia con gli associati del clan, ponendosi in posizione privilegiata rispetto agli altri operatori del settore, acquisendo nello specifico una fetta del mercato (se non tutto) delle onoranze funebri, a detrimento di altre imprese alle quali era fatto divieto assoluto di operare.

Gli stessi hanno agito nella piena consapevolezza della caratura criminale, e della finalità mafiosa di controllo economico del territorio nei settori imprenditoriali dei trasporti e delle onoranze funebri, dei soggetti con i quali si sono rapportati, al fine di garantirsi l’operatività monopolistica, ovvero anche solo oligopolistica della propria impresa, fornendo nel contempo un contributo fattivo all’associazione mafiosa, divenendo strumenti imprenditoriali nelle mani del sodalizio.

Gli imprenditori hanno acconsentito ad entrare in affari col clan, non certo per paura di ritorsioni bensì esclusivamente per operare in regime monopolistico e godere della protezione del clan, ben consapevoli che, senza l’appoggio del clan, gli stessi avrebbero dovuto dividere il mercato con la concorrenza o rinunciare ad operare sul territorio di Melito di Napoli e dei comuni limitrofi.

Con il loro operato, apparentemente sottomesso alle logiche estorsive del clan, in realtà gli imprenditori hanno curato prevalentemente i loro interessi e, in tale meccanismo di mutua soddisfazione, hanno rafforzato il sodalizio criminale egemone sul territorio.

Anche in questo specifico settore d’interesse le indagini hanno dimostrato che, in conseguenza del mutamento nelle gerarchie interne al clan “AMATO – PAGANO”, dovute ai provvedimenti giudiziarie emessi dalla locale Procura della Repubblica o in conseguenza di scarcerazioni eclatanti di affiliati, si è constatato un cambiamento nei voleri del clan in merito alle ditte con cui entrare in affari, facendo registrare l’allontanamento di alcune, prima imposte sul territorio, con altre che avrebbero operato in regime di monopolio o al massimo di oligopolio.

Anche in questo caso, PAPA Antonio ha avuto un ruolo apicale, gestendo lo specifico settore in base alle direttive ricevute dagli affiliati di spicco del clan, ospitando presso gli uffici dell’ASCOM veri e propri summit, finalizzati a fissare gli obbiettivi strategici e decidere le linee direttive da seguire.

Proprio per la centralità del settore per gli obbiettivi economici e di controllo del territorio, presso le ditte prescelte vi è stata la necessità di inserire come dipendente un uomo di fiducia, che avrebbe conteggiato i servizi resi, permettendo di quantificare la somma dovuta al clan. In tale contesto, il fratello di PAPA Antonio, ROCCO, è stato prima dipendente di fatto della ditta riferibile ad Edoardo MOIO (e a lungo in servizio in una congrega del camposanto maranese) per poi assumere la stessa mansione nella ditta riferibile a COPPOLA Andrea.

Persone destinatarie degli arresti in carcere e relativi capi d’accusa:

Persone fisiche destinatarie degli arresti in carcere:
(1) BALIDO Rosario 3 , detto “zio Rosario”, nato a Napoli il 08.01.1955 – estorsione
aggravata dal metodo mafioso;
(2) BOGGIA Giovanni 4 , nato il 25 aprile 1954 a Melito di Napoli – concorso esterno
in associazione per delinquere di stampo mafioso (clan AMATO – PAGANO),
estorsione aggravata dal metodo mafioso a danno di Ye Jing, detto Paolo,
titolare ditta individuale “Bazar di YE JING” e di MENDITTO Luigi, socio ed
amministratore unico della MENDITTO s.r.l.. In particolare, in qualità di agente
della Polizia Municipale di Melito era operativo nel settore delle estorsioni con il compito di sottoporre ad inutili, infondati e ripetuti controlli amministrativi gli
operatori commerciali e le imprese di nuova apertura ed in attività, sul territorio di
Melito, inducendo le vittime a prendere contatti con esponenti del clan, ed
assoggettarsi al pagamento della tangente, ottenendo una percentuale sulle
somme pagate;
(3) CAPOZZI Francesco 5 , detto “Franco” nato il 02.08.1956 a Melito di Napoli –
estorsione aggravata dal metodo mafioso a danno di MENDITTO Luigi, socio ed
amministratore unico della MENDITTO s.r.l.
(4) CRISTIANO Claudio 6 , detenuto presso la Casa Circondariale di Napoli –
Poggioreale detto “Bisio” nato il 30 giugno 1991 a Napoli – estorsione aggravata
dal metodo mafioso in quanto, in concorso con altri indagati, imponeva agli
operatori commerciali di Melito, l’indebito acquisto di gadget/pacchi/pubblicità in
occasione delle festività natalizie anni 2017 e 2018;
(5) DE MASE Domenico, detto “Cap e vacca” nato a Mugnano di Napoli il
13/03/1975 – associazione per delinquere di stampo mafioso (intraneo al clan
AMATO – PAGANO). In particolare, affiliato al clan sin dalla sua nascita, quale
partecipe ed operativo nel settore delle estorsioni a Melito e Mugnano;
(6) DE PANICIS Raffaele 8 , detto “O’ cecato” nato a Napoli il 04.03.1987 –
associazione per delinquere di stampo mafioso (intraneo al clan AMATO –
PAGANO), estorsione aggravata dal metodo mafioso a danno di
PETRAZZUOLO Daniele titolare della Salumeria “La Bontà 2”. In particolare,
affiliato al clan sin dalla sua nascita, quale partecipe ed operativo nel settore
delle estorsioni a Melito e Mugnano;
(7) MAISTO Gianni 9, nato il 13 novembre 1984 ad Aversa (CE) – associazione per
delinquere di stampo mafioso (intraneo al clan AMATO – PAGANO), estorsione
aggravata dal metodo mafioso in quanto, in concorso con altri indagati, imponeva
agli operatori commerciali di Melito, l’indebito acquisto di gadget/pacchi/pubblicità
in occasione delle festività natalizie anni 2017 e 2018; lo stesso commetteva il
delitto di estorsione aggravata dal metodo mafioso anche in danno di Ye Jing,
detto Paolo, titolare ditta individuale “Bazar di YE JING”. Referente territoriale a
Melito nel settore delle estorsioni, gestisce i contatti tra il PAPA ed i vertici del
clan;
(8) MAISTO Stefano 10 , detto “Fanuccio” nato a il 28.03.1964 a Melito di Napoli –
associazione per delinquere di stampo mafioso (intraneo al clan AMATO –
PAGANO) con il ruolo responsabile nel settore delle estorsioni, coordina l’attività
del MAISTO Gianni, ha rapporti diretti di natura illecita con i vigili urbani;
(9) MARRONE Giovanni 11 , nato il 16 novembre 1957 a Melito di Napoli – concorso
esterno in associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata
dal metodo mafioso a danno di Ye Jing, detto Paolo, titolare ditta individuale
“Bazar di YE JING” e di MENDITTO Luigi, socio ed amministratore unico della
MENDITTO s.r.l.. In particolare, in qualità di comandante della Polizia
Municipale di Melito era operativo nel settore delle estorsioni con il compito di
sottoporre ad inutili, infondati e ripetuti controlli amministrativi gli operatori
commerciali e le imprese di nuova apertura ed in attività, sul territorio di Melito,
inducendo le vittime a prendere contatti con esponenti del clan, ed assoggettarsi
al pagamento della tangente, ottenendo una percentuale sulle somme pagate;
(10) MILIARDI Antonio 12 , detto “bollicino”, nato il 31 agosto 1978 a Napoli –
associazione per delinquere di stampo mafioso (intraneo al clan AMATO –
PAGANO) con il ruolo di partecipe prima come vedetta armata a presidio delle
piazze di spaccio di Melito, poi operativo nel settore delle estorsioni a Melito;
(11) PAPA Antonio 13 , detto “Tonino”, nato a Melito di Napoli (NA) il 7 settembre 1961
– associazione per delinquere di stampo mafioso (intraneo al clan AMATO –
PAGANO), estorsione aggravata dal metodo mafioso in quanto, in concorso con
altri indagati, imponeva agli operatori commerciali di Melito, l’indebito acquisto di
gadget/pacchi/pubblicità in occasione delle festività natalizie anni 2014, 2017 e
2018;lo stesso commetteva il delitto di estorsione aggravata dal metodo mafioso
anche in danno di Ye Jing, detto Paolo, titolare ditta individuale “Bazar di YE
JING”, di BARRETTA Luigi, titolare dell’omonima ditta individuale esercente
l’attività di “coltivazioni floricole e di piante ornamentali”, di Leopoldo Cimmino, titolare della ditta individuale con denominazione “ECAM Antincendio di Cimmino
Leopoldo” e della Mast S.r.l.. In particolare, nella sua qualità di presidente
dell’Associazione Commercianti di Melito (ASCOM – fino al 20 marzo 2019), oggi
AICAST Melito di Napoli (attiva dal 20.03.2019), si poneva a completa
disposizione del clan “Amato-Pagano”, coordinando il settore delle estorsioni a
Melito, in stretta sinergia con i referenti della compagine sul territorio, che si sono
succeduti nel tempo, gestendo i rapporti di natura illecita con i VV.UU.,
sovraintendendo all’illecita operazione gadget natalizi/pacchi/pubblicità e
trasmettendo e facendo osservare le direttive del clan ai titolari delle imprese di
onoranze funebri;
(12) PAPA Rocco 14, nato a Napoli il 22 febbraio 1968 – associazione per delinquere
di stampo mafioso (intraneo al clan AMATO – PAGANO); partecipe operativo, al
fianco del fratello Antonio, nel settore delle estorsioni a Melito, elemento di
raccordo tra il clan e le imprese di pompe funebri. In particolare, in qualità di
uomo di fiducia del clan, veniva assunto dalle ditte di onoranze funebri protette al
fine di conteggiare i servizi resi, così permettendo di quantificare la somma
dovuta alla consorteria criminale;
(13) PELLECCHIA Giuseppe, detto “Peppe millecinque”, nato a Napoli il 27
novembre 1981 – associazione per delinquere di stampo mafioso (intraneo al
clan AMATO – PAGANO), estorsione aggravata dal metodo mafioso in quanto,
in concorso con altri indagati, imponeva agli operatori commerciali di Melito,
l’indebito acquisto di gadget/pacchi/pubblicità in occasione delle festività natalizie
nell’anno 2014; lo stesso commetteva il delitto di estorsione aggravata dal
metodo mafioso anche in danno di BARRETTA Luigi, titolare dell’omonima ditta
individuale esercente l’attività di “coltivazioni floricole e di piante ornamentali”, di
Leopoldo Cimmino, titolare di ditta individuale con denominazione “ECAM
Antincendio di Cimmino Leopoldo” e della Mast S.r.l.. In particolare, quale
partecipe, affiliato al clan sin dalla sua nascita; ha ricoperto anche il ruolo di
referente del settore delle estorsioni a Melito sino al 2016 e fungendo da
elemento di raccordo tra i vertici della compagine e PAPA Antonio, anche nel
settore delle pompe funebri;

14) SEVERINO Andrea, detto “Andrea il Chiattone”, nato il 10 novembre 1975 a
Napoli – associazione per delinquere di stampo mafioso (intraneo al clan AMATO
– PAGANO), estorsione aggravata dal metodo mafioso in quanto, in concorso
con altri indagati, imponeva agli operatori commerciali di Melito, l’indebito
acquisto di gadget/pacchi/pubblicità in occasione delle festività natalizie nell’anno
2018; lo stesso commetteva il delitto di estorsione aggravata dal metodo mafioso
anche in danno di Ye Jing, detto Paolo, titolare ditta individuale “Bazar di YE
JING”;
(15) SINISTRO Giuseppe 17 , detto “Peppe”, nato a Napoli il 13 maggio 1968 –
associazione per delinquere di stampo mafioso (intraneo al clan AMATO –
PAGANO), estorsione aggravata dal metodo mafioso in quanto, in concorso con
altri indagati, imponeva agli operatori commerciali di Melito, l’indebito acquisto di
gadget/pacchi/pubblicità in occasione delle festività natalizie nell’anno 2014;
affiliato al clan sin dalla sua nascita, quale partecipe ed operativo nel settore
delle estorsioni a Melito e Mugnano;
(16) SCHIAVONE Nicola 18 , detto “Linuccio il Barbiere”, nato a Napoli il 09.09.1985-
associazione per delinquere di stampo mafioso (intraneo al clan AMATO –
PAGANO) con il ruolo di affiliato operativo nel settore delle estorsioni a Melito e
Mugnano;

Persone destinatarie degli arresti domiciliari:

(1) COPPOLA Andrea, nato il 18 giugno 1980 a Napoli – concorso esterno in
associazione per delinquere di stampo mafioso, in quanto garantiva al clan
AMATO – PAGANO la partecipazione, di fatto, pro quota, nelle imprese di
onoranze funebri di cui era titolare, in via diretta o indiretta, operative sul
territorio di Melito, ottenendo, in forza del suddetto collegamento una posizione
privilegiata rispetto ad altri operatori economici;
(2) MARRONE Gaetano, detto “Pescecane”, nato il 13 gennaio 1962 a Melito di
Napoli – concorso esterno in associazione per delinquere di stampo mafioso, in quota, nelle imprese di onoranze funebri di cui era titolare, in via diretta o
indiretta, operative sul territorio di Melito, ottenendo, in forza del suddetto
collegamento una posizione privilegiata rispetto ad altri operatori economici;
(3) MARRONE Luigi 21 , nato l’11 luglio 1985 ad Aversa (CE) – concorso esterno in
associazione per delinquere di stampo mafioso, in quanto garantiva al clan
AMATO – PAGANO la partecipazione, di fatto, pro quota, nelle imprese di
onoranze funebri di cui era titolare, in via diretta o indiretta, operative sul
territorio di Melito, ottenendo, in forza del suddetto collegamento una posizione
privilegiata rispetto ad altri operatori economici;
(4) MOIO Eduardo 22 , nato il 18 settembre 1972 a Napoli – concorso esterno in
associazione per delinquere di stampo mafioso, in quanto garantiva al clan
AMATO – PAGANO la partecipazione, di fatto, pro quota, nelle imprese di
onoranze funebri di cui era titolare, in via diretta o indiretta, operative sul
territorio di Melito, ottenendo, in forza del suddetto collegamento una posizione
privilegiata rispetto ad altri operatori economici;
(5) MAGLIONE Vincenzo 23 , nato il 25 settembre1982 a Napoli – estorsione
aggravata dal metodo mafioso in quanto in quanto, in concorso con altri
indagati, imponeva agli operatori commerciali di Melito, l’indebito acquisto di
gadget/pacchi/pubblicità in occasione delle festività natalizie nell’anno 2018;
(6) RISO Michele 24 , nato il 08 febbraio 1979 a Napoli – estorsione aggravata dal
metodo mafioso in quanto, in concorso con altri indagati, imponeva agli operatori
commerciali di Melito, l’indebito acquisto di gadget/pacchi/pubblicità in
occasione delle festività natalizie negli anni 2017 e 2018;
(7) BOGGIA Nicolina 25 , detta “Lina” nata ad Aversa (CE) l’11 agosto 1980 –
estorsione aggravata dal metodo mafioso in quanto, in concorso con altri
indagati, imponeva agli operatori commerciali di Melito, l’indebito acquisto di
gadget/pacchi/pubblicità in occasione delle festività natalizie negli anni 2014,
2017 e 2018 oltre che a raccogliere gli ordini e depositare i gadget presso la
ASCOM di Melito.

(8) DI GIROLAMO Domenico 26 , nato il 20 agosto 1967 a Giugliano in Campania –
estorsione aggravata dal metodo mafioso in quanto, in concorso con altri
indagati, imponeva agli operatori commerciali di Melito, l’indebito acquisto di
gadget/pacchi/pubblicità in occasione delle festività natalizie negli anni 2017 e
2018; lo stesso in particolare, con il concorso della moglie DE LUCA Maria si
occupava della stampa dei gadget in una serigrafia abusiva presso la propria
abitazione oltre che a raccogliere gli ordini e depositare i gadget presso la
ASCOM di Melito.
(9) DE LUCA Maria 27 , nata il 24 settembre 1972 a Napoli – estorsione aggravata dal
metodo mafioso in quanto in quanto, in concorso con altri indagati, imponeva
agli operatori commerciali di Melito, l’indebito acquisto di
gadget/pacchi/pubblicità in occasione delle festività natalizie negli anni 2017 e
2018; la stessa in particolare, con il concorso del marito DI GIROLAMO
Domenico si occupava della stampa dei gadget in una serigrafia abusiva presso
la propria abitazione oltre che a raccogliere gli ordini e depositare i gadget
presso la ASCOM di Melito.

Aziende da sottoporre a sequestro.
(1) “S.C.F. TRASPORTI Srl”, con sede legale in Spilamberto (MO), via Alcide De
Gasperi 5
(2) “SEVERINO GROUP Srl”, con sede legale in Napoli, via Principe Umberto 14 –
(3) DITTA INDIVIDUALE “MARRONE LUIGI” con luogo di esercizio a Melito di
Napoli (NA), via Roma n. 302.
(4) “COPPOLA DAL 1920 TRASPORTI ED ONORANZE FUNEBRI” con sede
legale e luogo di esercizio a Giugliano in Campania (NA), Corso Campano 74.
(5) IMPRESA COPPOLA S.R.L. in liquidazione con sede legale e luogo di
esercizio a Mugnano di Napoli, via Pietro Nenni 10.
(6) MOIO TRASPORTI FUNEBRI S.R.L. con sede legale e luogo di esercizio in
Marano di Napoli (NA), Via G Pepe 26.
(7) FUNERAL AGENCY STRANO – SNC DI FRANCESCO E ALESSANDRO
STRANO con sede legale a Casavatore (NA), via Sottotenente Giovanni
Esposito 20/20A
(8) ASSOCIAZIONE INDUSTRIA COMMERCIO ARTIGIANATO SERVIZI
TURISMO E TRASPORTI (AICAST) – con sede legale e domicilio fiscale in
Melito di Napoli, alla via Aniello Marrone n. 11/13.
(1) DITTA INDIVIDUALE “ROSY STYLE” DI ARUTA RAFFAELE, con sede in Melito di Napoli (NA) Corso Europa n. 82/84, titolare ARUTA Raffaele nato a Napoli il 13.04.1989 – fratello dell’indagato ARUTA Sebastiano, esercente l’attività di
commercio al dettaglio di abbigliamento.
(2) IPROJECT S.r.l. con sede in Melito di Napoli (NA) via Santo Stefano, 6 (già con
sede in Somma Vesuviana (NA) via Casaraia nr. 12).
(3) DITTA INDIVIDUALE “DEMAR IMPIANTI” DI DE STEFANO MARCO con sede
in Melito di Napoli (NA) via dei Gerani n. 6.

Quote societarie da sottoporre a sequestro (da Decreto di Sequestro):
(1) IMPRESA FUNEBRE SANTO STEFANO S.r.l. – IN LIQUIDAZIONE con sede in
Villaricca (NA) via Giacinto Gigante n.142.
(2) S.O.S. VERDE S.r.l. con sede legale in Melito di Napoli (NA) al vico Rose 1.
(3) REQUIEM AETERNAM S.A.S. DI MARRONE FRANCESCO con sede in
Villaricca (NA) via G. Gigante nr. 142.
(4) ARTE SACRA S.r.l. con sede in Qualiano (NA) via S. Maria a Cubito nr. 217.
(5) LE MAGIE DEL PANE M.V. S.r.l con sede a Mugnano di Napoli (NA), via Diaz
n.08.
(6) LE MAGIE DEL PANE M.V. S.r.l con sede a Mugnano di Napoli (NA) , via Diaz
n.08.
(7) “TRE FIORE S.r.l.” con sede in Napoli via Labriola, snc – lotto H, is. 7, P. Iva:
07470421210, quota del 50% di proprietà di DURACCIO Monica nata a Napoli il
18/12/1972.
(8) Ditta individuale “TORTORA Sara” con sede in Napoli alla Piazza Madonna
dell’Arco nr. 12.

Beni immobili da sottoporre a sequestro (Decreto di Sequestro)
(1) Fabbricato cat. A/7, ubicato in Mugnano di Napoli (Na), Via Luca Giordano snc,
riconducibile all’indagato COPPOLA Andrea.
(2) Terreno mq. 7.694 ubicato in Mugnano di Napoli (Na) Via Luca Giordano snc,
riconducibile all’indagato COPPOLA Andrea.
(3) Fabbricato cat. A/2, ubicato in Mugnano di Napoli (Na), Via Luca Giordano 79,
sc. A p. 2, riconducibile Barbato Antonietta moglie dell’indagato LIGUORI Marco.
(4) Fabbricato cat. A/2, ubicato in Mugnano di Napoli (Na), Via Luca Giordano 79,
sc. A p. S1, riconducibile Barbato Antonietta moglie dell’indagato LIGUORI
Marco.
(5) Fabbricato cat. A/4, ubicato in Melito di Napoli (Na), Via Roma 315, p.1,
riconducibile per la quota del 50% all’indagato MARRONE Gaetano.
(6) Fabbricato cat. A/4, ubicato in Melito di Napoli (Na), Via Roma 315, p.T,
riconducibile per la quota del 50% all’indagato MARRONE Gaetano.
(7) Fabbricato cat. A/4, ubicato in Melito di Napoli (Na), Via Roma 315, p.1,
riconducibile per la quota del 50% a BOGGIA Carolina moglie dell’indagato
MARRONE Gaetano.

(8) Fabbricato cat. A/4, ubicato in Melito di Napoli (Na), Via Roma 315, p.T,
riconducibile per la quota del 50% a BOGGIA Carolina moglie dell’indagato
MARRONE Gaetano.
(9) Fabbricato cat. A/6, ubicato in Tavenna (CB), Vico i colli 14, riconducibile ad
AVVOCATINI Anna moglie dell’indagato PAPA Antonio.
(10) Fabbricato cat. A/2, ubicato in San felice Circeo (LT), Viale IV Maggio 29/c,
riconducibile a PAPA Assunta figlia dell’indagato PAPA Antonio.
(11) Fabbricato cat. A/2, ubicato in San felice Circeo (LT), Viale IV Maggio 29/c,
riconducibile a PAPA Assunta figlia dell’indagato PAPA Antonio.
– Veicoli da sottoporre a sequestro (da Decreto di Sequestro)
Nr. 30 autoveicoli e nr. 06 motoveicoli
Soggetti destinatari di misure personali (di competenza PS):

Persone fisiche destinatarie degli arresti in carcere:
(1) ARUTA Sebastiano, detto “Sebiolone” nato a Napoli il 7 maggio 1986 –
associazione per delinquere di stampo mafioso (intraneo al clan AMATO –
PAGANO); in particolare, quale partecipe, affiliato al clan sin dal 2012, era
coinvolto nel settore delle estorsioni e nel traffico di sostanze stupefacenti;
(2) LIGUORI Marco, detto “Marchetiello” nato a Napoli il 17.06.1985 – associazione
per delinquere di stampo mafioso (intraneo al clan AMATO – PAGANO); capo ed
organizzatore del clan, nipote acquisito del capo fondatore della compagine,
AMATO Raffaele cl. 65;
(3) MUROLO Fortunato, detto “Nanduccio/sasamen” nato a Napoli il 29.12.1970 –
associazione per delinquere di stampo mafioso (intraneo al clan AMATO –
PAGANO) –coinvolto nella gestione del clan, tenendo la contabilità e
provvedendo al pagamento degli stipendi agli affiliati;
(4) ROSELLI Salvatore, detenuto detto “Frizione”, nato a Napoli il 20.02.1976 –
associazione per delinquere di stampo mafioso (intraneo al clan AMATO –
PAGANO) con il ruolo di referente di LIGUORI Marco, nei rapporti con gli altri
gruppi criminali e nella gestione del settore degli stupefacenti;
(5) TORTORA Raffaele, detto “Lello” nato a Napoli il 27.02.1965 – associazione per
delinquere di stampo mafioso (intraneo al clan AMATO – PAGANO) con il ruolo
di provvedere alla ricerca e rimozione delle microspie installate dalle FF.OO. e
poi di gestore del settore della vendita all’ingrosso della droga.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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