Omicidio Lubrano, quattro ordinanze di custodia cautelare per i vertici dei Casalesi. Raffaele fu ucciso nel 2002 a Pignataro Maggiore

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Notificata un’ordinanza di custodia cautelare per omicidio al capo del clan dei Casalesi Michele Zagaria, e agli esponenti di vertice Giuseppe Caterino, Salvatore Nobis e Antonio Santamaria. Il delitto, avvenuto il 14 novembre 2002 a Pignataro Maggiore, è quello di Raffaele Lubrano, allora 43enne; un delitto «eccellente» perché la vittima era figlio di Vincenzo Lubrano, capo del clan Lubrano-Ligato-Abbate attivo a Pignataro e nei comuni limitrofi, imparentato con il potente clan Nuvoletta di Marano.

I provvedimenti, emessi dal Tribunale del Riesame di Napoli in seguito al ricorso della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, sono stati notificati nelle carceri in cui i quattro camorristi sono detenuti da anni, ovvero Sassari (per Zagaria), Viterbo (per Caterino e Santamaria) e Tolmezzo (per Nobis). Dalle indagini coordinate dalla Dda ed effettuate dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, è emerso che il delitto fu ordinato dai capi dei Casalesi, tra cui Michele Zagaria e Francesco Schiavone alias ‘Cicciariello, anch’egli colpito nel 2020 da ordinanza per questo omicidio; i boss dei Casalesi avevano mire espansionistiche sul territorio controllato dai Lubrano, e così decisero di ucciderne uno degli esponenti più importanti.

Dopo periodi di tensione e tregue strategiche, alla fine i Casalesi ebbero la meglio sui Lubrano relegando questi ultimi alla gestione delle attivi criminali meno rilevanti.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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