di Emiliano Caliendo
Napoli, 27 marzo– Non sono passati neanche 40 giorni dall’insediamento del nuovo presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, Andrea Annunziata, che già sembra passata un’epoca per approccio e differente strategia rispetto alla precedente gestione dell’ex presidente Pietro Spirito. A dimostrazione di ciò le recenti decisioni delle ultime settimane del presidente Annunziata: la revoca del bando di gara per l’ampliamento della darsena di San Giovanni a Teduccio, e la sospensione del progetto di deposito costiero di gas naturale liquefatto (GNL) avanzato dalle multinazionali Edison e Kuwait Petroleum. Decisioni prese di concerto con il Comune di Napoli, la Città Metropolitana e la Regione Campania.
Il cambio di clima, e di passo, è stato confermato dall’incontro del Presidente dell’Autorità Portuale con quindici tra associazioni e comitati dell’Area Est di Napoli, organizzato dal senatore Vincenzo Presutto del Movimento 5 Stelle, tenutosi nel pomeriggio e moderato dal giornalista Enzo Agliardi. “Il porto di Napoli è stato sottratto visivamente dal dibattito cittadino. Se non fosse intervenuto Andrea Annunziata sarebbe stato portato avanti uno scempio che avrebbe spazzato via la spiaggia e il progetto di un mare balneabile. Stesso discorso per il progetto sui depositi di GNL, dove in un’area SIN (sito d’interesse nazionale ndr) chi ha preso quella decisione, l’ha presa nelle segrete stanze, consultandosi non so con chi”, tuona a margine del dibattito il senatore grillino che finalmente ha trovato un’interlocuzione continua con l’Autorità Portuale dopo diverse interrogazioni parlamentari nel corso degli anni sulla questione porto e Area Est. “Annunziata ha aperto le porte del porto, il quale deve diventare una casa di vetro– ha aggiunto Presutto-. I principi base sui quali il porto deve essere gestito sono quelli della coesione e della solidarietà che sono principi costituzionali. Dobbiamo recuperare la dignità del territorio attraverso la conoscenza e la condivisione delle informazioni. Nessuna decisione deve essere presa sulla nostra pelle, altrimenti ci sarà una ribellione”, ha concluso il senatore.
Non si allontanano dalla visione della portualità del senatore Presutto le diverse richieste avanzate da comitati e associazioni presenti all’incontro. C’è chi come Antonio Vitolo del ‘Comitato Storico 2003’ richiede la riqualifica dell’ex fabbrica Corradini; chi si concentra sull’elettrificazione del porto a difesa dell’ambiente come Vincenzo Capasso di ‘Let’s Do It’. Pietro Sabatino di ‘Noi@Europe’ propone l’idea di una pista ciclabile che da San Giovanni possa proseguire per 20 km lungo tutto il golfo, mentre Marco Ferruzzi di ‘K Marin’ sottolinea l’esigenza di rottamare il precedente masterplan del porto di Napoli.
Annunziata replica alle diverse sollecitazioni che gli vengono dal territorio annunciando la pubblicazione del primo importante documento del suo mandato: il Documento di Pianificazione Strategica del Sistema Portuale che dovrà dettare le linee di sviluppo generale per i prossimi decenni dei grandi porti sotto la sua giurisdizione: Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia. “E’ evidente che da stasera non si torna indietro, il bando di gara sull’ampliamento della darsena sarà revocato. Sotto il profilo ambientale dobbiamo salvare vite umane, vale lo stesso per il deposito di GNL. Si può fare un impianto contro la volontà della popolazione? Non c’è stata una voce contraria questa sera. Sono con voi su tutte le altre questioni. Dove potremo intervenire nell’ambito delle nostre competenze lo faremo”, ha da subito specificato Annunziata ai comitati. Massima apertura alle istanze territoriali dunque. “Sull’elettrificazione dei porti, sono da anni sull’argomento, ma sarei più propenso ad energie alternative. Mi suggerirono per Salerno l’utilizzo di cassoni di cemento galleggianti il cui moto delle onde produce energia, ma guardo anche all’idrogeno e tutto ciò che riguarda il solare e l’eolico. L’elettrificazione ha bisogno di energia elettrica: evitiamo l’inquinamento in città ma lo produciamo altrove”, ha aggiunto. Sulla connessione intermodale tra porto di Napoli e ferrovia, il neopresidente sembra più propenso a privilegiare il trasporto su gomma che su ferro: “Sapete meglio di me la difficoltà della realizzazione del collegamento ferroviario del porto. Siamo convinti che potrebbe essere un’occasione, ma dobbiamo prima migliorare il collegamento con la parte interna. Oggi il trasporto su gomma è quello più attuale. Non siamo contro il ferro ci mancherebbe altro. Dobbiamo capire se c’è questa volontà da parte del Governo nazionale. Si parla di 1 miliardo di euro di investimenti. E’ un dibattito che va affrontato a Roma in sede governativa.” Per quanto riguarda la delocalizzazione dei depositi di GNL, Annunziata fa sapere di non avere preclusioni a riguardo: “Entro 40 giorni vedremo se ci sarà un’altra area, e cosa ci proporranno. Si parla anche di impianti offshore, e teniamo conto di tutta la fascia costiera campana. Ce lo diranno anche gli esperti e chi guarda l’economia dei nostri porti.” Inoltre il Presidente dell’Autorità Portuale, in risposta ad una nostra domanda, ha specificato che non c’è da parte dell’Autorità di Sistema Portuale una predilezione turistica per Napoli ed una commerciale per Salerno: “Dobbiamo guardare in maniera sistemica ai tre porti. A Castellammare si aspetta la decisione di Fincantieri se continuare a investire o meno. Con Salerno e Napoli a pieno regime non avremo gli spazi per merci in più. Allo stato attuale si tratta di migliorare la loro capacità ricettiva. Non si tratta di avere un futuro turistico per Napoli e commerciale altrove. E’ il mercato che decide dove andare ad investire. Noi con i due porti principali che potrebbero essere dei gioielli, guardiamo anche ai porti minori. Così avremo capacità per attrarre sempre più navi.”
Infine c’è stato un ultimo passaggio sulle ZES, non ancora operative: “Con una logistica integrata nel migliore dei modi, insieme alle Zes potremmo avere uno sviluppo senza precedenti. Non escluderemo i due aeroporti, con quello di Salerno che darà una mano a quello di Napoli che non può fare cargo.” Insomma, mentre la politica campana appare sempre più lacerata e divisa, la visione progettuale dei porti campani del presidente Annunziata mette tutti d’accordo, istituzioni e partiti. Almeno per il momento.
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