Un anno fa a Vo’ Euganeo la prima vittima del Coronavirus in Italia

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Quel primo caso a Vo’ Euganeo che diventa zona rossa per il virus nato in Cina: Adriano Trevisan, morto a 78 anni all’ospedale di Schiavonia è la prima vittima. Confini controllati a vista dall’esercito, chiuse le scuole e fermati i festeggiamenti per il carnevale. È passato un anno da quando il borgo ai piedi dei Colli Euganei si scoprì essere il primo cluster del virus in Veneto, e sperimentò la zona rossa per due settimane. E ieri un cuore tricolore fatto a maglia del diametro di 20 metri (realizzato dall’associazione De Leo Fund) è stato fissato sulla facciata del municipio di Vo’ per ricordare la prima vittima italiana di Covid-19, Adriano Trevisan, deceduto all’ospedale di Schiavonia.

La notizia della sua morte, con quella di tanti altri ricoveri in terapia intensiva, ha dato una potente scrollata alle illusioni di chi pensava che il coronavirus fosse solo un problema cinese. Dopo di lui, l’elenco dei decessi non ha più visto fine. La pandemia ha travolto l’Italia ma nessuno si aspettava che l’ondata di piena fosse così alta.

Erano le 23.30 del 21 febbraio e, fino a quel giorno, gli unici contatti tra l’Italia e il virus erano stati la coppia di cinesi positivi a Roma e il gruppo di connazionali, rientrati da Wuhan a inizio mese, ospitati in isolamento alla base militare della Cecchignola.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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