L’editoriale (semi satirico) della domenica. Marano, la questione acqua, Davidino “Cuccia”, le panzane e il pretone in piazza

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Siamo tutti d’accordo (noi da quasi due anni, gli altri si sono accodati dopo averci ammorbato e criticato): Visconti deve andare a casa quanto prima. E ci andrà, nel giro di poche settimane al massimo. Ci andrà perché non avrà più i numeri in Consiglio o perché la giunta sarà sciolta per volontà della prefettura e del Ministero dell’Interno. O l’una o l’altra, insomma.

Detto questo, però, è surreale dover ascoltare alcuni personaggi pontificare sulle scelte di Visconti e della sua sgangherata giunta. Il primo nome che ci viene in mente è quello di Davidino Di Luccio, ex consigliere Pd e per un breve periodo ex assessore. Davidino, lo sanno tutti, è parte integrante di un’area interna al Pd (quella di Morra, Sorrentino e altri) che non ha mai gradito Visconti. E su questo, nulla da obiettare. Davidino è un personaggio sornione: parla poco, ma cammina molto, a piedi, e tra gli uffici comunali e non solo. Sembra una sfinge, poche volte rileva il suo reale pensiero. Un anno e mezzo fa ci promise un’intervista dove avrebbe dovuto fare fuoco e fiamme contro la giunta. Ci ripensò senza nemmeno avvisare e, dopo aver criticato ufficiosamente la giunta, divenne poco dopo uno dei suoi più strenui difensori. Da consigliere, pur non avendo alcuna competenza in materia di bilanci, accettò l’incarico di assessore al ramo (bilancio) e la delega al patrimonio e il famigerato “progetto Galeota”. Un progetto che, secondo gli uffici comunali e i vertici dell’amministrazione comunale, non si sarebbe mai visto, così come confermato dal super geometra-ingegnere, vero capo del Comune, Giovannino Napoli, in arte “Ammiraglio”.

Il progetto, quello vero, non c’era, c’era solo una dichiarazione di intenti che il sindaco e gli uffici hanno snobbato senza nemmeno farglielo sapere. Davidino fu costretto, con sommo rimpianto, a dimettersi e ieri, sulla vicenda acqua, si è fatto intervistare da alcuni suoi amici che per hobby si dedicano all’informazione di parte.

E così Davidino, il piccolo Cuccia (ve lo ricordate?) della politica maranese, ha rispolverato e parlato di un incontro avuto con i referenti di Abc, la partecipata del comune di Napoli a cui qualcuno vorrebbe affidare la gestione del servizio idrico comunale in luogo della Acquedotti scpa, già individuata da Rodolfino Visconti e dai suoi bravi.

Davidino si sarebbe recato a Napoli, un annetto fa, in compagnia di un suo compagno di partito, a quanto pare un ex assessore al bilancio di una delle peggiori giunte di Marano. Una di quelle che ha concorso al dissesto finanziario dell’Ente. Ci corre l’obbligo di dire a Davidino: ma se Abc poteva gestire il servizio (per molti altri non sarebbe così), perché non hai tirato fuori le carte al momento giusto, ovvero un anno fa? Carte vere, però, non parole, non chiacchere da bar.

In questi giorni, a parte Davidino “Cuccia”, ci è toccato vedere e leggere di tutto: il prete che parla con sicumera di servizio idrico locale pur non conoscendo una virgola di quanto realmente accade a Marano, dove il Comune non riesce, non può e non vuole gestirlo internamente per ragioni storiche note agli addetti ai lavori ma non alla massa. Abbiamo visto in strada gli amici del cuore di un ex sindaco che fu tra i principali artefici del disastro acqua.

Ci è toccato sentir parlare pure un consigliere regionale, un deputato di un Movimento che a Marano è più silente della cima del Monte Bianco, un ex sindaco da tempo fuori dai giochi, un ex assessore di un partito che avrebbe ottenuto incarichi di recente e non dal suo partito. Di tutto e di più.

“Povera Marano, insomma. Marano devastata dai “giornaletti e dal cemento” (liberamente tratto da una famosissima canzone di Francesco De Gregori).

Noi ci auguriamo una sola cosa: che il pessimo Visconti, come anticipato con tanto di dati più di un anno fa, vada presto a casa; che l’esternalizzazione venga congelata (ma non per favore il solito favore a qualche dipendente dell’ente cittadino che vuole mantenere intatto il suo potere); che ad occuparsi della faccenda acqua (che gli uffici non riescono in alcun modo a gestire) siano i prossimi commissari con una manifestazione di interesse che consenta anche ad altri potenziali gestori di partecipare. Speriamo, infine, di non rivedere (alle prossime elezioni amministrative) le solite “pippe appilate” che da 15 anni stanno sempre in mezzo senza “accocchiare” nulla.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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