Quanti misteri al comune di Marano: dallo stadio comunale ai nulla osta per andare via dall’ente. E poi i permessi per costruire, i beni occupati senza titolo, le ordinanze ritirate. Gli inquirenti dove stanno?

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Uno stadio comunale affidato da oltre due anni senza aver varato uno straccio di bando o avviso pubblico. Associazioni che occupano beni comunali senza alcun titolo. Un bene confiscato assegnato anch’esso senza alcuna procedura ad evidenza pubblica. Accade questo e molto altro nel comune in dissesto finanziario, che chiede continuamente sacrifici ai suoi contribuenti, e finito nel mirino della prefettura per ipotetici condizionamenti della criminalità organizzata nella sfera amministrativa. La storia dello stadio comunale, la struttura più grande di cui dispone il Comune e da cui potrebbe ottenere qualche entrata, è nota: l’impianto fu affidato (in via temporanea) alla Fidal e di converso a qualche associazione locale, ma da allora nessun bando è stato emesso. O almeno non ve ne è traccia sulle pagine istituzionali dell’ente cittadino. La Corte dei conti, però, non si è ancora mossa né altri organi inquirenti.

Nel frattempo si sfornano permessi di costruire a iosa, si rilasciano condoni, si fermano le procedure (ordinanze) che imponevano ad alcuni parchi di via Corree di Sotto di non sversare più liquami fognari nell’alveo dei Camaldoli. E’ il caso del parco Sorriso, che avrebbe presentato una Scia propedeutica alla realizzazione dei pozzi richiesti. Il Comune, sulla scorta di una nota di un avvocato di Calvizzano, Oscar Pisani, ha ritirato l’ordinanza precedentemente emessa. Vedremo quale sarà l’esito dei lavori e se l’ufficio tecnico comunale e la municipale eseguiranno i dovuti controlli. E’ già accaduto, nel recente passato, che nonostante la presentazione di una Scia i lavori (in un parco) non furono mai realizzati. I condomini, insomma, continuavano a sversare impunemente mentre al Comune qualcuno aveva creduto alla Befana.

Pare inoltre che i vertici amministrativi abbiano dato il nulla osta a una vecchia funzionaria comunale, categoria D, che lavora da qualche anno a Napoli. Ancora una volta, nonostante l’emergenza personale, si sarebbe dato la possibilità a un funzionario tecnico di andare via da Marano. Però si lagnano della mancanza di unità. O forse qualcuno non vuole interferenza all’ufficio tecnico? Sul cimitero, infine, meglio stendere un velo pietoso.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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