Covid, un medico del Monaldi: “Necessarie misure drastiche per evitare centinaia di decessi al giorno”

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La seconda ondata della pandemia di Covid 19 è, come si prevedeva, più ampia della precedente. I numeri parlano chiaro. La crescita degli infetti sale esponenzialmente e con essa aumenta il numero dei ricoverati. Non serve soffermarsi sull’ alto numero di  asintomatici o paucisontamatici. Con essi sta aumentando progressivamente il numero di pazienti che richiedono cure. Le strutture sanitarie sono sotto stress, quasi al collasso. E questo non solo per tutti quelli che richiedono cure, ma anche perché, l’infezione colpisce anche noi  operatori sanitari depauperando le già esigue “forze in campo”.

La mia esperienza di medico ospedaliero mi confronta tutti i giorni con la difficile problematica. Si passa continuamente da una riunione, all’attività sul campo. E ci rendiamo conto che siamo al limite. I contatti con i colleghi che lavorano in altre realtà, confermano che è così dappertutto,  sul territorio, nella medicina di base, nelle strutture private. Tutti i giorni vengo contattato da amici, conoscenti, parenti che con preoccupazione mi raccontano di sintomi che sono verosimilmente legati ad una infezione da Covid 19 confermando successivamente una positività al tampone nasofaringeo. E’ inutile minimizzare. L’infezione si sta diffondendo in maniera esponenziale. E non lo dico solo io sulla base del mio vissuto professionale ma è l’appello lanciato da oltre cento scienziati al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Come scienziati, ricercatori, professori universitari riteniamo doveroso ed urgente esprimere la nostra più viva preoccupazione in merito alla fase attuale di diffusione della pandemia da Covid-19”, scrivono i ricercatori, riferendosi alle stime diffuse dal fisico Giorgio Parisi, secondo le quali il raddoppio nei decessi che si sta osservando ogni settimana potrebbe portare in breve a 400-500 morti al giorno.

E allora sono necessarie misure drastiche nei prossimi  giorni per evitare in Italia centinaia di decessi al giorno per Covid-19. Decessi legati alla gravità con la quale la patologia si manifesta in alcuni casi, ma anche al collasso delle strutture sanitarie impossibilitate a contenere l’onda d’urto della pandemia.

La salute è la priorità. Ma devono essere salvaguardati anche gli interessi economici della popolazione soprattutto in un territorio come il nostro con un basso reddito procapite proveniente in larga parte da attività terziarie. Il blocco totale colpirebbe in maniera pesante queste famiglie. E’ chiaro quindi che è necessario trovare un giusto equilibrio, una necessaria armonizzazione  delle esigenze dell’economia e della tutela dei posti di lavoro con quelle del contenimento della diffusione del contagio; ma ora no. Ora è fondamentale lasciare spazio alla pressante esigenza di salvaguardare il diritto alla salute individuale e collettiva sancito nell’art. 32 della Carta costituzionale come inviolabile”. E il documento inviato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte da parte dei 100  scienziati, sottolinea con dati scientifici che il dilagare della pandemia può danneggiare l’economia. Infatti le misure drastiche per evitare l’aumento dei casi e dei decessi per Covid-19 potrebbero essere meno pesanti per l’economia rispetto a quando accadrebbe se la pandemia andasse fuori controllo. “Prendere misure efficaci adesso, serve proprio per salvare l’economia e i posti di lavoro”, si legge nell’appello dei ricercatori a Mattarella e a Conte. “La salvaguardia dei posti di lavoro, delle attività imprenditoriali e industriali, esercizi commerciali, e le altre attività verrebbero del resto ad essere anch’esse inevitabilmente pregiudicate all’esito di un dilagare fuori controllo della pandemia che si protraesse per molti mesi”. Il contagio va fermato ora, con misure adeguate, nel rispetto delle garanzie costituzionali, e nella salvaguardia della salute dei cittadini.

A margine vorrei esprimere il profondo rammarico e disappunto per chi per mesi ha sostenuto l’inutilità della mascherina e dei dispositivi di protezione e per chi si ostina ancora oggi a negare l’evidenza di una pandemia con elucubrazione sulla reale esistenza di essa. Tutti questi sono corresponsabili del disastro sanitario attuale.

Disappunto che esprimo anche per chi, parlando di dittatura sanitaria, soffia sul fuoco del malcontento e per chi strumentalizza la paura e le reali ed oggettive difficoltà della gente scrivendo quella brutta pagina di violenza che ha visto protagonista Napoli nella serata di ieri.

A firma di Giovanni Chello, Direttore Neonatologia e TIN Ospedale Monaldi

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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