La miriade di annunci e tutte le promesse mancate di Visconti e i suoi: dal mercato ai fondi metropolitani, dallo stadio alle case popolari

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In due anni una miriade di annunci e una miriade di promesse mancate. Passiamole in rassegna.

Pochi giorni dopo l’insediamento in municipio, Visconti, sindaco di Marano, annuncia: “A breve delocalizzeremo il mercato pannino”. Sono passati due anni, nulla è stato fatto.

Poco prima, in campagna elettorale e nei mesi successivi, il sindaco, l’ex vicesindaco Taglialatela e l’ex dirigente Di Pace si mostravano fiduciosi circa la riapertura del mercato ortofrutticolo, chiuso ormai da due anni. La struttura, dopo gli opportuni lavori di messa in sicurezza, doveva riaprire nella primavera di un anno fa o lo scorso settembre. Sono passati due anni, il mercato è ancora chiuso e non vi è traccia di lavori ed ora c’è anche il caos delle interdittive antimafia.

Pochi mesi dopo il suo insediamento, l’assessore alla viabilità D’Alterio, braccio destro del sindaco, sentenziava: “Strisce rosa a breve e corso Europa a doppio senso”. Sono passati circa due anni, nulla si è visto, anche se l’idea del doppio senso al corso Europa era ed è da brividi.

Fondi per Benessere giovani-Palazzo Merolla. Fondi persi per la mancata consegna di alcuni atti alla Regione nei tempi fissati. Il sindaco disse: “Faremo chiarezza sulla vicenda e chi ha sbagliato pagherà”. Campa cavallo anche per questo.

Pochi mesi dopo il suo insediamento, il sindaco decide, supportato anche dall’ex assessore Perrotta, di affidare la gestione del campo comunale alla Fidal (in realtà a un’associazione locale). Perrotta garantì: “Tra pochi mesi uscirà il bando”. Quel bando non si è mai visto.

Via Corree di Sotto. L’amministrazione comunale emana, un anno fa, una serie di ordinanze di sgombero per gli inquinatori dell’alveo. Ordinanze ad horas. In pochi si mettono in regola, molti altri continuano a sversare liquami. Ad oggi la situazione è completamente arenata.

Case popolari. Di Pace, ex dirigente dell’area tecnica, annunciò che il Comune aveva imboccato la strada giusta e che per le case popolari si profilavano interventi importanti. La graduatoria con gli aventi diritto è pronta da un anno, ma nessun abitante degli alloggi, tra quelli non in regola, è stato sgomberato. In quelle case risiede o quanto meno sono domiciliati almeno due personaggi contigui all’amministrazione, un consigliere e un funzionario.

La perla. Gennaio 2020. In consiglio comunale Visconti promette: “Se non recupero i fondi di Città Metropolitana (sei milioni di euro, ndr) a fine aprile-inizio maggio mi dimetto”. I soldi non sono ancora arrivati e lui non si è dimesso.

I fatti parlano da soli e il Pd, la lista Visconti e il trio del “Sergente” che lo sostengono sono da ritenersi allo stato correi dello sfascio.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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