Il nuovo terremoto giudiziario a Marano. Le intercettazioni sul mercato ortofrutticolo, la riunione a casa di Bertini e quelle parole sulla consigliera

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C’è di tutto e di più nelle pagine degli atti delle indagini a carico di Mauro Bertini, Angelo Simeoli (nella foto) e Armando Santelia. I magistrati della Dda fanno riferimento a vicende del passato (il Pip, il Palazzo Merolla, il complesso residenziale del Galeota) e a vicende di strettissima attualità: il mercato ortofrutticolo di Marano, il capitolo lottizzazioni edilizie.

Prima di addentrarsi nelle vicende risalenti a molti anni fa, il pm Di Mauro traccia il profilo dei tre indagati. Bertini risponde dei reati di corruzione e concorso esterno in associazione mafiosa, Simeoli Angelo per corruzione (è già indagato per reati di mafia in altro procedimento) e Santelia per concorso esterno. Scrive il magistrato napoletano titolare di indagini sul clan Orlando-Nuvoletta-Polverino.

“SIMEOLI Angelo, inserito in una stabile struttura associativa, è da sempre “braccio
economico” della compagine camorristica dei Polverino e le fonti speculative ancora
presenti sul territorio inducono a ritenere che il predetto, come del resto Bertini,
sia ancora attivo, forte del potere che gode sul territorio.
La sua storia criminale documentata nei provvedimenti applicativi di misure di prevenzione
oltre nelle sentenze ed ordinanza depositate in atti supportano le esigenze di cautela a carico del predetto, libero, atteso il pericolo di reiterazione di medesime condotte criminose. Analoghe esigenze cautelari sussistono a carico di SANTELIA Armando oggi dirigente tecnico presso il comune di Ottaviano: il predetto, benché avesse interrotto ogni rapporto lavorativo con il comune di Marano fin dal 2006, dopo le prime contestazioni relative al suo coinvolgimento nella vicenda del PIP, si recava presso l’ufficio protocollo di quel Comune dove, grazie ai rapporti con i dipendenti, aveva accesso a dati riservati attinenti alla vicenda giudiziaria in trattazione”.

E ancora: “Analogamente risultano attuali più che mai le esigenze cautelari a carico di BERTINI Mauro che, pur non ricoprendo l’incarico di Sindaco ma quello di consigliere comunale ha un peso specifico rilevante ed orienta dall’interno le scelte nevralgiche dell’amministrazione comunale quali le vicende del mercato ortofrutticolo e la lottizzazioni, tema a lui particolarmente “care”.

Bertini, secondo i magistrati, anche alla luce dell’esito delle ultime elezioni, seppur da semplice consigliere di opposizione, avrebbe ancor a un peso politico non trascurabile, come rilevato da alcune intercettazioni telefoniche ad opera dei carabinieri di Castello di Cisterna. Bertini è definito dai magistrati ancora oggi “il deus ex machina della politica maranese”.

“Ben presto nel nuovo assetto amministrativo – si legge nell’ordinanza – BERTINI da semplice consigliere, nemmeno di maggioranza, diviene il punto di riferimento per la risoluzione di delicate problematiche nelle quali il predetto si incunea per la manipolazione a fini politici e non. Due le questioni delicate sul tappeto la prima quella del mercato ortofrutticolo di Marano chiuso per infiltrazioni camorristiche, l’altra quella delle lottizzazioni”. L’ex sindaco è intercettato al telefono, nell’autunno scorso, con due giornalisti “amici” e con due persone interessate a far riaprire il mercato ortofrutticolo di Marano.

In uno di questi colloqui BERTINI dice “che il Sindaco lo deve sapere che a Marano c’è la Camorra…se ha fatto il giuramento davanti all’arma dei carabinieri di difendere la
patria allora non doveva fare il Sindaco perchè per fare il Sindaco a Marano deve
tenere presente che la Camorra c’è”.

In una conversazione telefonica Bertini “manifesta la propria idea sul fatto che non sia necessario procedere con un bando di gara per assegnare gli stalli del mercato ortofrutticolo”. Bertini osserva: “per esempio il bando….se DI PACE [capo ufficio tecnico di Marano]o Francesco Taglialatela (all’epoca vice sindaco)…avessero il buon senso no?…di farvelo conoscere anche prima dell’emanazione…no?…dici..per vie buone…per le vie
brevi…me ne dai una copia..fammi capire come stanno le cose…non te lo fanno
avere perchè giustamente non vogliono dare vantaggi a nessuno per cui il bando
esce pubblicato ….e quando è uscito non ci sono più Santi da appendere”.

In un successivo colloquio, al telefono con un giornalista, “si registra il timore di BERTINI che la sua intenzione di occuparsi del mercato ortofrutticolo possa essere letta come “sospetta”, anche sollevando dei dubbi su un esponente del mercato con cui aveva colloquiato a telefono. Ci sono poi i riferimenti (Terranostranews lo scrisse in anteprima mesi fa) del coinvolgimento nella faccenda mercato di un importante politico di Qualiano che sarebbe stato contattato da un consigliere all’epoca in maggioranza con Visconti.

“Oggi come ieri – rilevano i magistrati – BERTINI si attiva, spesso dietro le quinte, per soluzioni di problematiche rilevanti:nelle conversazioni che seguono si coglie BERTINI che si attiva per i mercatali a ottenere la riapertura del mercato. Al fine di eludere i controlli imposti dalla normativa antimafia – alcuni gestori degli stand mercatali sono diretti familiari di esponenti camorristici della zona – esempio il fratello di Simeoli Giuseppe – Petruocelo- il fratello di Di Guida Antonio e BERTINI consiglia loro di consorziarsi …così
diventa una cosa privata .. evitando che il comune faccia un bando per le assegnazioni
delle aree mercatali. Il bando avrebbe creato problemi ai medesimi mercatali con legami criminali che sarebbero stati esclusi”.

Bertini e suoi collaboratori o consiglieri non eletti vengono intercettati anche a casa dell’ex sindaco, dove si tiene una riunione. Si parla di una consigliera dello stesso schieramento di Bertini, che vorrebbero cacciare. Bertini la definisce “stupida perché le cose non le capisce” e dice che con lei “prima o poi si dovrà arrivare a un chiarimento”.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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