Era già da tempo quasi tutto bloccato quando a dirigere l’ufficio tecnico era il dirigente Di Pace, scosso, profondamente scosso dalle indagini svolte dalla Dda di Napoli – che prima o poi porteranno a qualcosa – ma d’ora in avanti – sino all’adozione del Puc – potrebbe esserlo ancor di più. I comuni che non hanno approvato il nuovo Piano urbanistico – e Marano e tra questi – ai sensi dell’articolo 9 del Testo unico dell’edilizia, possono consentire solo ed esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria in ambito urbano. Tutte le attività da parte dei privati cittadini sono praticamente bloccate. Ciò significa che non potranno essere concessi permessi di costruzione e persino il Piano casa – rinnovato anche per il prossimo anno – risulta essere nullo per quei cittadini che intendono ampliare le pertinenze della propria abitazione. Cittadini “normali”, non invischiati nei grossi business. Il danno è soprattutto per loro.
A Marano, ancora oggi, anche se molto meno rispetto al passato, gli interessi sul mattone sono enormi. Molti soggetti border line hanno particolari interessi nelle lottizzazioni edilizie che resterebbero da fare sul territorio. Quegli interventi, con ogni probabilità, non si faranno né ora né mai. Per questo molti imprenditori vicino alla politica e non solo stanno cambiando l’oggetto del loro interesse: al posto del mattone si investe prevalentemente in attività commerciali. Qualcun altro, invece, sempre ritenuto vicino alla politica locale starebbe facendo un pensierino e qualcosa in più per piazzare al Comune qualche ditta (la ditta) che si aggiudicherà l’appalto per l’esternalizzazione del servizio tributi.
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