Sant’Antimo, il Comune ai raggi X: atti intimidatori a politici, dipendenti dell’ente e imprenditori

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Nelle regioni ad alta incidenza criminale è piuttosto diffusa, sia in campagna elettorale che nel corso del mandato amministrativo di una giunta, il verificarsi di atti intimidatori e, più raramente, di attentati nei confronti di candidati ed amministratori. Questi episodi comprendono una vasta gamma di reati:
– incendio di autovetture e di porte di abitazioni;
– uso di armi da fuoco per colpire ancora autovetture ed abitazioni ma anche sedi di partito o gli stessi uffici comunali;
– atti dal contenuto simbolico tra cui l’uso di animali morti o loro parti, l’uccisione di animali domestici;
– l’invio di lettere minatorie o altro.

Sono tutti elementi che vengono menzionati nei decreti di scioglimento dei Comuni in quanti sintomatici di condizionamenti degli amministratori e dei dipendenti comunali.

Nello specifico, dalla lettura dei decreti di scioglimento pubblicati in Gazzetta Ufficiale così come dalle sentenze dei ricorsi proposti davanti alla giustizia amministrativa, si ricavano episodi espliciti di intimidazioni in molti decreti. Addirittura la Campania è la regione dove più è frequente il rapporto segnalato tra scioglimenti e intimidazioni; seguono la Sicilia e la Calabria. Si tratta, ovviamente, di situazioni non omogenee, nel senso che tali forme di intervento violento sono un chiaro sintomo di quel condizionamento degli amministratori che compromette la libera determinazione degli organi elettivi di cui parla la normativa in materia. Tali episodi possono essere motivati da una vasta serie di finalità che dalla lettura dei decreti sono riconducibili a quattro diverse fattispecie: 1) vincere la resistenza ai tentativi di condizionamento; 2) ritorsione per il mancato rispetto di accordi pregressi; 3) utilizzo della violenza tra gli stessi componenti della maggioranza di governo al fine di redimere eventuali dissidi; 4) utilizzo della violenza verso minoranze ovvero dipendenti che svolgono una funzione di controllo e opposizione.

La commissione di accesso insediatasi a Sant’Antimo si occuperà perlopiù di questioni amministrative. Gli atti intimidatori ai danni di dipendenti comunali, amministratori e imprenditori sono al vaglio dell’autorità giudiziaria e, eventualmente, potranno essere eventuale inseriti in un eventuale decreto di scioglimento del Comune. Ed è per questo che è importante schematizzare tutti gli episodi che si sono verificati in questi ultimi mesi.

ATTI INTIMIDATORI AI DIPENDENTI COMUNALI:

Ad ottobre 2017 colpi di pistola vengono esplosi contro le due auto del nuovo responsabile dell’ufficio tecnico di Sant’Antimo, geometra Santo Maisto, fresco di nomina a responsabile del settore urbanistica. Un gravissimo ed inquietante episodio intimidatorio, che seguiva di qualche giorno anche una aggressione subita dallo stesso funzionario. In quel periodo si parlava di opachi permessi a costruire rilasciati e pubblicati a notevole distanza di tempo sull’albo pretorio.

A luglio 2018 una lettera contente dei proiettili venne recapitata al responsabile dell’ufficio urbanistica, ingegner Claudio Valentino.

BOMBE POLITICHE:

5 Dicembre 2018 una bomba carta viene fatta esplodere sotto la casa della consigliera comunale di maggioranza del Cdu, Giusy Ferriero. Gravi i danni riportati all’ingresso della abitazione.

19 Dicembre 2018 Una bomba carta deflagra intorno all’una in via Dante Alighieri, all’esterno di un edificio ancora in costruzione. A pochi metri viene trovata un’altra bomba, questa inesplosa. Alcuni appartamenti di questi edifici sono di proprietà del dipendente comunale Pedata, fratello dell’allora vicesindaco e dei familiari del consigliere Dell’Omo del Cdu.

30 dicembre 2018  Poco dopo le due e mezza di notte, al corso Michelangelo di Sant’Antimo, alcuni sconosciuti dopo aver ridotto in frantumi uno dei finestrini, lanciavano bottiglie molotov nell’abitacolo dell’auto del consigliere comunale Francesco Di Lorenzo, attualmente nella formazione di minoranza con la lista di Forza Italia, mentre nella passata legislatura è stato anche presidente del consiglio comunale.

Marzo 2019 Una lettera con proiettile e minacce veniva recapitata al comune in quanto destinata al consigliere comunale del PD, Gabriele Pappadia.

BOMBE AGLI IMPRENDITORI:

13 Febbraio 2018

L’esplosione di una bomba piazzata dinanzi al supermercato Decò in via Aldo Moro distrugge la serranda, i vetri delle porte di ingresso, e danneggia una Fiat Punto lasciata in sosta nei pressi dell’esercizio commerciale. I locali sono di proprietà di Rocco Lamino.

5 gennaio 2019 Un ordigno viene fatto esplodere la notte scorsa davanti ad un portone di un edificio in via Roma. L’edificio è di proprietà della famiglia Lamino. Secondo gli inquirenti l’avvertimento era per i parenti del pentito del clan Puca, Claudio Lamino.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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