La tragedia di Qualiano. «Ho ucciso mamma perché mi dava acqua avvelenata»

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Mi stavano avvelenando giorno dopo giorno. Per questo ho dovuto uccidere mamma. Ho dovuto farlo». Pasquale De Falco, l’uomo di 37 anni che giovedì scorso ha freddato la madre Teresa Licciardiello a colpi di fucile ed è rimasto barricato in casa a Qualiano per dieci ore, sembra lucido e davanti al giudice non ha tentennamenti. Dopo giorni di silenzio e farneticazioni, a modo suo dà una spiegazione dell’accaduto. Il giudice ha convalidato il fermo dopo averlo ascoltato a lungo. Pesanti le accuse: omicidio premeditato e resistenza a pubblico ufficiale. Il magistrato, infatti, non ha dubbi. De Falco ha pianificato tutto nei minimi dettagli e le sue frasi, le spiegazioni, i motivi che ha addotto in sede di interrogatorio lasciano pochi margini a dubbi.
«I miei genitori volevano uccidermi. Mia mamma mercoledì mi aveva fatto bere acqua avvelenata. Così io, appena è tornata, dopo aver fatto la spesa sotto casa, l’ho uccisa». Il suo racconto combacia perfettamente con la ricostruzione dei carabinieri della Compagnia di Giugliano, guidati dal capitano Antonio De Lise. Il killer ha raccontato al giudice quanto gli accadeva in casa e ciò che ha vissuto in questo periodo. «Mio padre era troppo rigido e severo con me e c’era astio». Ed è stata proprio questa ultima affermazione ad indurre il magistrato a lasciarlo in carcere. No agli arresti domiciliari, né la possibilità di un braccialetto elettronico. Pasquale può infatti ancora uccidere.

Il Mattino

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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