Il Pd di Marano, quello che ha governato la città sotto la gestione Perrotta e per poco meno di un anno con l’ex sindaco Cavallo, è stata l’unica formazione politica a non riuscire ad “azzeccare”, sì, proprio così, un solo manifesto dei propri candidati o delle iniziative elettorali in programma. Tutti (chi più, chi meno), ha tappezzato la città di manifesti, anche se quest’anno si è registrato un sensibile calo del fenomeno del manifesto selvaggio. In città, e in tutti gli altri comuni del collegio Pozzuoli, c’è di tutto: Severino Nappi, Biagio Sequino, Della Ragione, la Fanelli, Caso, la Rostan e persino Biagino Iacolare, tra l’altro non candidato. Ma non c’è uno straccio di manifesto che ritragga la candidata Pd, Maria Carmine Tumiatti, che se la gioca con Caso, Della Ragione e Nappi. Niente, non se ne trova uno nemmeno a pagarlo oro. Il motivo di questa vistosa assenza? Qualcuno la ritiene imputabile agli eterni dissidi interni, altri alla scarse capacità economiche e organizzative di un partito che da anni è noto agli addetti ai lavori soprattutto per il suo assordante silenzio. Altri ancora ritengono che la candidatura Tumiatti, data per perdente nell’uninominale, abbia spento gli entusiasmi di chi, di solito, si fa in quattro per sponsorizzare candidature più “pesanti”.
© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNewsElezioni, e il Pd di Marano rimase senza volontari (e senza soldi?) per affiggere i manifesti dei candidati. Unico partito senza manifesti sul territorio cittadino
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