Il ricordo di Esterino Mallardo, il socialista vecchio stampo

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Pochi giorni fa ci ha lasciato Esterino Mallardo, socialista vecchio stampo, concepiva la militanza politica al servizio della gente. L’ultimo saluto risale a giovedi’, nella Chiesa dell’Annunziata in Giugliano dove ho constatato una partecipazione di massa non solo dei cittadini dell’area giuglianese ma di tanti amici e compagni dell’intera regione, per cui ritengo che debba essere collocato nel limbo dei padri del regionalismo campano per come ha saputo interpretare il ruolo di opposizione e di governo nel Consiglio Regionale dove, per un breve periodo, ha ricoperto la carica di Vice Presidente della Giunta Regionale.

Giovane consigliere al Comune di Giugliano – che ritenne ricoprire anche negli anni successivi, per un legame piu’ stretto con la citta’ natia,- viene eletto l’unico consigliere provinciale del costituito PSIUP e successivamente l’unico membro nel primo Consiglio Regionale della Campania a seguito delle dimissioni di Peppino Avolio. Nel portare le rivendicazioni dei socialisti unitari, dagli scanni dell’opposizione, con i colleghi del PCI, si distingueva per le battaglie contro le disuguaglianze ed a favore delle classi piu’ deboli della societa’; al degrado che il territorio subiva attraverso una urbanizzazione selvaggia senza una effettiva trasformazione in termini produttivi ed occupazionali facendo proprie le lotte bracciantili che il territorio esprimeva e, piu’ in generale, la questione contadina, di cui non ha mai rinnegato la sua provenienza.

Dai banchi dell’opposizione aveva maturato la convinzione che la mutazione dei comunisti per una politica socialista delle riforme non era matura, per cui con lo scioglimento del partito che rappresentava nell’istituzione regionale, si convinse che la scelta migliore era ritornare alla casa madre, il PSI, scelta a cui aderirono l’on. Peppino Avolio, il sen. Nicola Corretto ed altri compagni per cui, a ragione, possiamo definirlo oggi un acomunista ed un politico di lotta e di governo

Ricordare Esterino nel modo migliore e’ evidenziare le iniziative che aveva promosso a livello regionale, tra le tante, aveva compreso che la Regione da Ente di Legiferazione e di Programmazione si avviava a diventare sempre piu’ Ente di Gestione per cui si rese promotore di una Finanziaria Regionale (ente di sviluppo), sulla scia di alcune Regioni del Nord Italia che avevano gia’ provveduto alla costituzione al fine di poter sopperire, con un “Centro Studi” al vuoto di cui una comunita’regionale necessita, proposta di legge innovativa, finita nel dimenticatoio in Commissione anche per la responsabilita’ del partito e dellla sinistra nel suo insieme per non aver saputo cogliere l’importanza della proposta, considerato che alcuni consiglieri democristiani erano favorevoli. La struttura regionale, carente in alcuni settori, bisognava di nuova linfa, per cui si rese promotore della regionalizzazione dei centri professionali, che, oltre a essere socialmente utile, sarebbe servita a regolarizzare centinaia di docenti. Era convinto che l’immissione di nuove intelligenze e professionalita’, se ben utilizzate e valorizzate, avrebbero apportato un beneficio alla struttura esistente.

Anche sulla militanza si puo’ definire un uomo di partito, si era saputo distinguere per la sua morale ed il suo attivismo, in particolare nella cosiddetta sinistra del partito. Nel ritorno al PSI con gli altri compagni, confluisce nella corrente di De Martino. Con il Midas che elegge Bettino Craxi alla segreteria nazionale, il partito subisce una sua metamorfosi, in termini organizzativi, da corrente di pensiero che aveva caratterizzato il partito nel corso degli anni, si trasforma in corrente di potere. Con lo sfaldamento della componente demartiniana fu logica conseguenza aderire alla sinistra socialista. In Campania con la designazione dei colonnelli, si formano due gruppi che facevano capo a Giulio Di Donato e Carmelo Conte ed una sub componente che girava nell’orbita di quest’ultimo.

Un distinguo e’ d’obbligo. Mentre Esterino si circondava del meglio che poteva esprimere la componente, da non dimenticare il contributo che ne derivava dalla collaborazione del Circolo Pisacane, Di Donato si circondava, nella stragrande maggioranza, di soggetti di indubbia moralita’ purche’ portatori di voti, confermato successivamente, quando alla richiesta di nominare il sen. Nicola Corretto nel Comitato Regionale gli veniva risposto da Di Donato ” a me serve la quantita’ non la qualita” a dimostrazione che la visione politica era completamente divergente.
La rottura avvenne con la mancata designazione ad assessore nella Giunta della IV legislatura dove Di Donato, senza alcuna motivazione preferi’ Franco Iacono piu’ consono ai suoi progetti.

Le assemblee presso il suo studio in Napoli erano sempre più’ numerose, apostrofate come ” i ragazzi di piazza Garibaldi” con la partecipazione di gran parte di giovani che auspicavano un ritorno alla vera politica in contrapposizione alla politica del maleaffare che generava in una parte del partito, con diversi amministratori che si richiamavano a Di Donato.

La forza elettorale dell’Avv.Esterino Mallardo, consolidato nel tempo, variava dai 20.000 ai 25.000 voti, distribuiti nell’intera provincia, competitiva nelle competizioni regionali ed insufficiente a livello nazionale, per cui, come suggerito dal sen. Nicola Corretto, un accordo elettorale con Tonino Caldoro avrebbe permesso al Gruppo di fare il salto nazionale. Non se ne fece nulla, o, perché previdente della fine a cui il partito ed i partiti andavano incontro, oppure, stanco, pensava di concludere la vita politica con la nomina alla Corte Costituzionale, possedendo tutti i requisiti a ricoprire l’onorato incarico.

Un interrogativo e’d’obbligo per uno come me che aveva collaborato alla crescita del gruppo ” I Ragazzi di Piazza Garibaldi”, se avessimo intrapreso una azione piu’ incisiva chiedendo, senza indugio la rigenerazione del Partito, quanti altri compagni avremmo potuto coinvolgere nella lotta contro la degenerazione non solo a livello regionale ma nazionale?. Direi tanti. Forse e’ solo un’utopia!.
28/01/2018

Franco De Magistris

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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