Elezioni, per Topo e gli altri ras del Pd niente listino sicuro: dovranno guadagnarsi la pagnotta nei collegi

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Tra un paio di giorni la direzione nazionale del Pd metterà la parola fine al balletto di nomi. O, comunque, tra deroghe da concedere e criteri da rispettare si avrà un quadro più chiaro per limare la composizione delle liste del Partito democratico. Lavoro ormai appannaggio solo dei tavoli romani dei capicorrente per piazzare meglio i loro ras locali. Discorso chiuso, quindi, a Napoli dove i circoli continuano a sollecitare nomi dal basso che non verranno mai presi in considerazione. Scenario ben conosciuto dagli aspiranti che, in queste ore, solcano corridoi di Montecitorio o del Nazareno alla ricerca dell’ultimo posto a sedere.
In tutto questo, però, non è passato affatto inosservato il lavoro di queste ore del governatore De Luca e del capogruppo pd Mario Casillo. Da un lato la richiesta perentoria, dei vertici nazionali pd, di chiudere una volta per tutte i veleni congressuali e dedicarsi solo alla campagna elettorale, dall’altro la necessità di delineare il quadro post voto anche a palazzo Santa Lucia. Perché, deroga o no per i consiglieri regionali, è ormai acclarato come le prossime manovre all’interno della giunta regionale siano previste già subito dopo il 4 marzo. Campagna elettorale e rimpasto. Sarebbero questi gli argomenti affrontati ieri mattina a palazzo Santa Lucia dal governatore e dal capogruppo in un faccia a faccia durato mezza mattinata (dopo la pace suggellata in un ristorante romano la settimana scorsa).
Ragionamenti, toni pacati e non certo l’aria tesa di tre mesi fa quando Casillo rispedì duramente al mittente (l’ex sindaco di Salerno) l’ipotesi di un nome unico per il congresso metropolitano. E se il rimpasto è solo accennato, il vero tema è il voto del 4 marzo. Con ben sette richieste di altrettanti consiglieri per correre alle politiche. Non un posto sicuro in listino ma solo nei collegi, come ha pure chiarito Renzi nell’ultima Direzione al Nazareno. Dovranno accontentarsi, se vogliono fare il salto, Topo, Marciano, D’Amelio e Marrazzo. Mentre Stefano Graziano tenta sempre la carta del listino (Camera o Senato) in una realtà come Caserta dove il Pd riuscirà a portare a casa, sondaggi alla mano, solo un deputato e un senatore condiviso con il Sannio. Vedremo.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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