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Un flusso invertito, che dalla Campania e dal Lazio portava in Piemonte e Lombardia i rifiuti da tombare o bruciare illecitamente. Con procedure legali sulla carta, ma in realtà fuori da ogni regola, con il solo obiettivo di ridurre al minimo i costi e moltiplicare i guadagni per tutte le ditte che partecipavano al malaffare. Per la prima volta prove di un’inchiesta del Noe dimostrano l’inversione di rotta dei rifiuti: da Sud verso Nord, in particolare dalla Campania e dal Lazio fino al Bresciano e all’Alessandrino. E a essere coinvolti sono anche dirigenti delle principali multiservizi del Nord.
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