Marano, le indagini su Bertini e gli anni cupi del Comune. Officina delle idee: “Responsabilità politiche chiare”

0
607 Visite

Egregio Direttore,

con l’editoriale di ieri l’altro, sollecitavi le forze politiche locali a pronunciarsi sull’ennesimo fatto increscioso che ha colpito ex Sindaco Mauro Bertini indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sull’area industriale.

Ieri leggevo l’articolo di Salvatore Perrotta, ex sindaco dal 2006 al 2011, il quale giustificava le molte ombre e qualche luce del suo mandato, addebitando parte dei misfatti all’alleanza con l’UDC, non ricordandosi il precedente passato che lo aveva portato a consigliere comunale di opposizione nella lista PCI/PSI con candidato a sindaco Pasquale Cavallo, dove si individuava gia’ allora l’impossibilita’ di un accordo con l’UDC che ritenevamo corresponsabile delle nefaste scelte della seconda Giunta Bertini, oggi oggetto di indagini che hanno portato il Comune ad un secondo scioglimento per infiltrazioni camorristiche.

Da progressista e convinto riformista, e’ preferibile un’assise, espressione dei cittadini ad un Commissariamento, per cui ritengo superfluo da parte di Perrotta un invito al Prefetto Reppucci a darsi una regolata.

Chi e’ causa del proprio mal pianga se stesso! Caro Direttore, sicuramente ti ricordi che nel mio articolo sui responsabili che hanno portato la citta’ ad un totale degrado, da te pubblicato, come in altri in cui denunciavo lo stato di abbandono in cui versa la politica cittadina, facevo un distinguo tra la prima amministrazione Bertini, succeduta al primo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione cammoristica (Giunta Credentino) e le successive nel quale evidenziavo la responsabilita’ dei partiti di maggioranza e di opposizione, delle forze politiche rappresentative nel consiglio comunale di aver contribuito alla cattiva gestione della cosa pubblica.

La condivisione o piu’ correttamente un’ opposizione costruttiva, se ben indirizzata e’ un valore aggiunto all’amministrazione locale, uno sprono ed un controllo dell’operato della Giunta, viceversa diventa un becero interesse di parte, che spinge sempre piu’ i cittadini ad allontanarsi dalla politica. Poiche’ la politica e’ fatta da persone con i propri limiti e le proprie idee, bisogna costruire un nuovo gruppo dirigente organico che lavori all’unisono, con il medesimo obbiettivo di realizzare un programma credibile sottoposto ed accettato dai cittadini e gli eletti siano all’altezza del mandato ricevuto.

Questo e’ il compito che si prefigge l’Officina delle Idee. Aver alcuni esponenti dei partiti disertato la presentazione dell’Associazione e’ segno di miopia politica, il contributo alla discussione, al confronto, evidenziare gli errori passati, da non ripetersi, e’ crescita politica per se e le nuove generazioni. Il tutto passa, come piu’ volte affermato, tra gli innovatori e coloro che vogliano che nulla cambi!.

Credo che sia ancora annidata tanta conservazione nei partiti maggioritari, in diversi rappresentanti. Il sorgere di movimenti e’ l’ennesima dimostrazione che i partiti necessitano di una spinta propulsiva che parti dalle realta’ locali con la partecipazione dei cittadini che hanno a cuore le sorte della citta’.

Un tempo i partiti, nelle loro distinzioni ideologiche si ponevano tutti la crescita economica del Paese, oggi, assistiamo ad una diatriba tra gruppi di poteri per cui si perdono gli obbiettivi primari, gli interessi dei cittadini.

E’ il caso Napoli dove assistiamo un giorno si e l’altro ancora, ad un attacco da parte del P.D. verso l’Amministrazione De Magistris.  Non ultimo e’ la conferenza di alcuni giorni orsono tenuta dalla consigliera comunale Parente con il segretario provinciale del P.D. Carpentiere, per cui, a ragione, possiamo definirli due sconfitti per propri limiti e debolezza del partito: la prima candidata Sindaco al Comune di Napoli ed oggetto di indagini giudiziarie per la irregolarita’ nella presentazione delle liste; il secondo, sindaco uscente, sfiduciato dai suoi consiglieri di partito, che in contrapposizione alla costituzione di una compagina di centro-sinistra, prima si prodiga per un appoggio incondizionato all’avversario candidato di centro-destra, poi invitato dal partito a ripensarci, nelle ultime elezioni amministrative di Melito, il suo paese, si ricandida a Sindaco con la lista del P.D. e non raggiunge nemmeno il ballottaggio. Se a questi aggiungiamo che ad orientare la politica del P.D. a livello provinciale sono pochi cacicchi distribuiti sul territorio della provincia, prevalentemente ex democristiani della peggiore risma dorotea, si comprende la politica del tanto peggio tanto meglio e non un’opposizione costruttiva praticata dal P.D. al Comune di Napoli.

Non comprendere il nuovo, il diverso, espressione della volonta’ popolare, oggi identificato nel Movimento DemA, collocato a sinistra, in controtendenza alla crescita del Movimento cinque stelle, definitosi ne di destra ne di sinistra, e’ la dimostrazione che ancora non si e’ provveduto a fare un’attenta autocritica degli errori commessi da parte del P.D., nel gestire la cosa pubblica ed, e’ la ulteriore dimostrazione che il Partito Democratico vuole intraprendere una strada diversa, il partito della nazione ( alleanza con Berlusconi nel prossimo Governo del Paese) che preclude ogni avvio per la costruzione di un nuovo soggetto politico plurale ed inclusivo di centro-sinistra che ponga tra le priorità del suo programma lo sviluppo del Mezzogiorno e della Citta’ Metropolitana di cui il Paese ne ha tanto bisogno.

Non a caso ho voluto citare la Citta’ Metropolitana, la sua effettiva realizzazione e’ la via d’uscita alle varie realta’ locali che ne fanno parte, per un verso, di munirsi di un efficiente organico amministrativo ( le leggi vigenti permettono solo uno spostamento degli addetti nell’ambito locale) dove la collusione della camorra con alcuni dirigenti apicale, la fa da patrone. Questo e’ quanto motivato dal Ministero degli Interni nel decretare lo scioglimento del consiglio comunale di Marano.
Dall’altro ridimensionare alcuni cacicchi locali che non si distinguono per il loro sapere ma per praticare una politica locale becera e clientelare che e’ l’antitesi dell’Alta Politica che chiedono i cittadini.

Franco De Magistris

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti