Per anni aveva lavorato con alcune organizzazioni criminali libiche dedite alla tratta degli esseri umani. Con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento dell’immigrazione clandestina i carabinieri di Marano, diretti dal tenente Francesco Tessitore, hanno arrestato un richiedente asilo proveniente dal Gambia, Janneh Yuspha, e ospitato in città, nel centro di accoglienza straordinaria aperto da soli pochi giorni: quello di piazza Trieste e Trento di cui abbiamo più volte scritto nei giorni scorsi.
L’uomo è stato riconosciuto da altri richiedenti asilo, tutti ospitati nella palazzina sorta nel centro storico. Pian pianino in tanti hanno trovato il coraggio di raccontare i fatti ai militari dell’Arma. Le successive indagini hanno consentito ai carabinieri di Marano di ricostruire quanto era accaduto nei mesi precedenti. L’uomo aveva operato in uno dei campi dove i profughi attendevano di essere imbarcati per l’Italia. In Libia si era reso responsabile di violenze, percosse e minacce, anche con l’uso delle armi, nei confronti di chi non rispettava le consegne. A Marano era arrivato nei giorni scorsi e già si era segnalato per alcune intemperanze. Episodi che avevano indotto i responsabili del centro e i titolari della palazzina a sporgere denuncia ai militari di via Lazio.
Il fermo del migrante-aguzzino, che in un mese era riuscito a confezionare di due carte di identità false, è stato convalidato dal gip della Procura di Napoli nord.
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