Marano, le aree pubbliche sottratte ai cittadini, requisite da condomini e palazzinari. I nuovi commissari interverranno?

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Aree pubbliche (terreni, giardini, pinetine) sottratte alla comunità. A Marano ce ne sono tante. Sono state requisite, in pratica, dai costruttori, dai palazzinari, dagli imprenditori del mattone che hanno impresso il loro marchio tra gli anni Settanta e l’inizio dei Novanta e, in qualche caso, da qualche condomino.

Nessuno interviene. Le amministrazioni locali (dalla fine degli anni Novanta in poi) hanno fatto orecchie da mercante; i cittadini, per quieto vivere, non denunciano, le forze dell’ordine, per tantissime ragioni, non riescono a dedicare sempre tempo alle vicende amministrative; gli ultimi due commissari nemmeno ci hanno provato. Il caso sbarcò, su impulso dell’allora opposizione, in una delle ultime sedute del civico consesso, ma l’amministrazione dell’epoca, quella Liccardo, fece spallucce rinviando il tutto al 2019…

Gli standard urbanistici, così vengono definite le quantità minime di spazi pubblici da ricavare dagli insediamenti abitativi, sono stati “rubati” ai maranesi. Pezzi di terreno, di cui dovrebbe usufruire la collettività, sono diventati invece di pertinenze di parchi e condomini, molti dei quali recintati e interdetti (in maniera del tutto illegittima) alla pubblica fruizione.

I casi più eclatanti? Quello di via Falcone, a ridosso del distretto sanitario, quello di via Borsellino, dove gli orti pubblici sono diventati di fatto privati, con tanto di recinzioni. C’è poi il caso dell’area verde tra via Casaggiarrusso e via Monte, anch’esso sottratto alla collettività, e un’ampia area a ridosso dell’ufficio postale di San Rocco.

La logica del “governiamo nonostante la camorra”, la logica del non intervenire per non prendersi troppe rogne, la logica del non dare fastidio al cittadino, magari border line, umile o amico del giaguaro, la logica del voler cercare il compromesso a tutti i costi. Tutte queste logiche hanno rovinato la città.

L’auspicio è che i nuovi commissari, che resteranno in carica per due anni, vogliano dare un segnale anche in tal senso e che qualcuno, anche tra le forze di polizia, si svegli e faccia rispettare (recuperando i vecchi atti amministrativi) norme, leggi e criteri urbanistici, in una città dove per troppo tempo, troppi anni, l’illegalità ha regnato sovrana.

 

 

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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