Telenovela Giudice di Pace, ieri una nuova puntata. Summit al Comune di Marano con tutti i sindaci. Giugliano disponibile sul personale, ma i nodi restano sulla ripartizione delle spese

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Una querelle infinita, degna delle migliori telenovelas sudamericane, con tantissime puntate all’attivo e colpi di scena sempre dietro l’angolo. E’ la tormentata storia del Giudice di pace di piazzale Escrivà de Balaguer, per il cui mantenimento sono da tempo sul piede di guerra le associazioni forensi del territorio, i comitati sorti di recente, parlamentari e rappresentanti politici di vario colore e che vede le amministrazioni locali fronteggiarsi talvolta a colpi di spada e in qualche caso a colpi di fioretto. Il summit di ieri, convocato dalla triade commissariale di Marano e al quale hanno preso parte i rappresentanti dei comuni dell’hinterland, ha fatto intravedere qualche spiraglio di luce. Giugliano, che pochi giorni fa aveva revocato la delibera per il trasferimento di due unità lavorative presso l’Ufficio di Marano, a corto di personale e ad imminente rischio chiusura, ha annunciato che “farà ogni sforzo per reperire il personale richiesto dal presidente del tribunale di Napoli Nord Elisabetta Garzo.

“Incontrerò il presidente Garzo nelle prossime ore – ha sottolineato il sindaco di Giugliano Antonio Poziello – Stiamo lavorando su più fronti per individuare le unità richieste: potrebbero essere risorse interne al nostro Ente se, come sembra, si alleggerirà la posizione giudiziaria di alcuni dipendenti coinvolti nel recente scandalo dei furbetti del badge. Ma non è l’unica possibilità – aggiunge il primo cittadino – Sonderemo anche la disponibilità della Regione per utilizzare personale in esubero proveniente dalle ex Province”. Sono necessarie due figure professionali, di cui almeno una di categoria D, che al momento però nessun ente avrebbe a disposizione. L’impegno di Giugliano è stato valutato in termini positivi dagli amministratori degli altri comuni presenti alla riunione, anche se permangono le distanze su altri punti. La nota dolente riguarda la sottoscrizione di una nuova convenzione tra gli Enti e la conseguente ripartizione dei costi di gestione della struttura.

Il Comune di Marano, rappresentato dal prefetto Antonio Reppucci, spinge affinché la ripartizione delle spese sia calcolata con un duplice criterio: un costo fisso, quindi uguale per ogni ente, e un altro da calcolare in base al numero di abitanti dei singoli comuni. Tale criterio, tuttavia, non ha incassato il via libera di tutti gli amministratori interessati. I comuni più piccoli, infatti, sembrano non essere completamente d’accordo sulle percentuali paventate nel summit di ieri, ovvero un 60 per cento di costo fisso e un 40 su base demografica. Anche Giugliano non ha sciolto la riserva sulla ripartizione delle spese e ha chiesto ulteriore tempo per esaminare la convenzione firmata nel 2013 da soli sei comuni: Marano, Qualiano, Melito, Mugnano, Villaricca e Calvizzano. Quell’accordo fu all’epoca snobbato dai commissari straordinari che reggevano le sorti del municipio giuglianese.

Ora, per salvare l’ufficio giudiziario di Marano, occorrerà non solo individuare le figure professionali richieste dal giudice Garzo, ma anche stipulare (in tempi brevi) una nuova convenzione tra le amministrazioni della zona. “Prendiamo atto della disponibilità manifestata dal Comune di Giugliano – spiega il prefetto Antonio Reppucci – Sul personale da dislocare negli uffici faremo anche noi ulteriori sforzi: cercheremo di mettere a disposizione un’altra unità lavorativa, a patto però che gli altri comuni facciano la loro parte sotto il profilo economico. Marano non può sostenere ulteriori costi

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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