La Cassazione sentenzia: nella città di Avellino non esiste un’associazione di narcotraffico

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Quasi allo scoccare della mezzanotte di ieri è giunto il verdetto dei giudici di legittimità. La Corte di Cassazione, sesta sezione penale, presieduta dal giudice Fidelbo, nonostante il procuratore generale in Corte d’appello avesse richiesto la conferma della sentenza di condanna per Danilo Volzone (con il suo gruppo avrebbe controllato il traffico di droga nel capoluogo avellinese secondo gli inquirenti),  ha condiviso ricorsi  redatti  dagli avvocati Dario Vannetiello, Gaetano Aufiero e Carmine D’Anna ed  ha annullato la sentenza di condanna, disponendo un nuovo giudizio.

La Corte di appello di Napoli, prima sezione penale, presieduta dal giudice Marotta, il 17 novembre 2015, indicò Volzone quale promotore e organizzatore di una vera e propria associazione dedita al narcotraffico.

Con la sentenza di secondo grado Volzone, pregiudicato ed elemento di vertice dell’associazione, aveva comunque rimediato 15 anni di reclusione,  rispetto ai 22 anni invocati dal pg. A mitigare la sanzione all’epoca inflitta dalla Corte d’appello  avevano  concorso  due fattori: l’esclusione dell’aggravante della recidiva e la concessione delle attenuanti generiche,  in accoglimento, seppur   parziale, delle richieste difensive.

Per i coimputati, invece, le pene furono le seguenti: Aristide Capolupo, 13 anni e 6 mesi; Elpidio Galluccio, 10 anni; Angelo Volzone 7 anni e 6 mesi di reclusone.

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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