Rifiuti e appalti, venti arresti nel Casertano: in manette politici e imprenditori

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Venti arresti eccellenti scuotono la provincia di Caserta. Una vicenda di corruzione e appalti truccati nel settore dei rifiuti – ed in vari comuni della zona del Matese – coinvolge amministratori pubblici, funzionari, imprenditori. Venti le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Giudice per le indagini preliminari di Santa Maria Capua Vetere. Sette persone finiscono ai domiciliari, tredici in carcere.

Ad eseguire le misure sono la Guardia di finanza di Caserta, coordinata dal generale Giuseppe Verrocchi e i carabinieri diretti dal colonnello Giancarlo Scafuri. L’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere, guidata dal procuratore capo Maria Antonietta Troncone, durava da oltre un anno e aveva nel mirino presunte dazioni di danaro “e una serie di altre utilità” in cambio di assegnazioni di lavori nel settore dello smaltimento dei rifiuti.

In particolare, la Procura sottolinea in una nota di aver portato alla luce “un vero e proprio sistema criminale finalizzato all’assegnazione illecita di appalti milionari in

diversi Comuni del casertano”. Agli arresti finiscono tra gli altri Angelo Di Costanzo, oggi presidente della Provincia di Caserta, nonché sindaco del comune di Alvignano insieme a un assessore ed al comandante della polizia municipale dello stesso paese; il sindaco di Piedimonte Matese, l’ex sindaco di Casagiove ed anche il presidente del consorzio di bonifica Sannio-Alifana, Pietro Cappella. Nelle prossime ore è prevista una conferenza stampa in Procura.

La Repubblica

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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