L'ultima opera di Silvio Perrella in un reading di Toni Servillo. Quando la cultura abbraccia la sua storia

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Addi, fischi nel buio, cenni , l’ultima opera di Silvio Perrella in un reading di Toni Servillo: quando  la cultura abbraccia la sua storia, gli autori del 900 e la città.

Da “camminatore di città” a viaggiatore nella storia della letteratura: Silvio Perrella  accompagna i suoi lettori nel viaggio attraverso i suoi scritti di letteratura nell’arco di trent’ anni, insieme al grande attore e suo caro amico Toni Servillo, in un reading di grande effetto e interesse che si è tenuto due giorni fa presso la libreria Feltrinelli a Napoli.

L’attore e lo scrittore, amati dai napoletani che amano la cultura,  ci fanno strada così, guidati da Francesco Durante, attraverso un tempo, il secondo Novecento, con qualche riferimento anche precedente, in cui generazioni di scrittori hanno segnato la storia della letteratura, lasciando l’impronta nitida e preziosa di “antenati”, che tramandano una visione del mondo e delle cose ai posteri, unica quanto indispensabile. Così Perrella, che, da milanese, ha scelto di abitare a Napoli, città dentro la quale pullulano le città del mondo e le “città invisibili” di Calvino, racconta l’incontro con i grandi autori italiani che ha amato e conosciuto, a partire da Calvino appunto, per passare a Parise, Pasolini, Annamaria Ortese, La Capria, muovendosi tra ragione e sentimento, tra suggestioni e realtà.

Scrittori che, nati tra le due guerre mondiali, come scrive l’autore nell’introduzione al libro, “appartengono alla generazione degli antenati, ebbero la possibilità di essere giovani donne e uomini in un momento in cui l’Italia da monarchica diventava repubblicana e sembrava lasciarsi alle spalle il retaggio del precedente regime e contribuirono a scrivere la Costituzione”. Le pagine del libro sono state scritte proprio nell’intento che le parole di questi grandi autori arrivino fino alle generazioni attuali, affinché all’orecchio dei figli e dei figli dei figli giungano echi lontani di un passato di grande spessore intellettuale, risonanze e “fischi nel buio”, cenni che possano fare da spunto riflessivo oggi.

Epoca difficile, quella attuale, in cui la cultura stenta a farsi strada tra interessi e potere e in cui la lezione dei grandi della letteratura, che hanno visto la nascita della Repubblica e della Costituzione, può aiutarci a comprendere il senso dei un valori immutati, di fronte a chi opera insistentemente per alterarli, a detrimento di meriti che sono stati grandi e importanti.

E così Perrella ci aiuta a cogliere il sentimento della letteratura (così La Capria intitolò una sua opera), attraverso parole che sono risuonate, nella voce naturale e intensa di Servillo, come un invito a condividere, a partecipare dei valori e delle idee dei nostri “antenati”.

Emilia Pirozzi

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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