Bus in scarpata, tutti rinviati a giudizio

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Tutti a processo per uno dei più gravi incidenti stradali della storia italiana: 38 mesi dopo la strage del bus che il 28 luglio 2013 costò la vita a 40 persone precipitate dal viadotto Acqualonga in territorio di Monteforte Irpino (Avellino), sull’autostrada A16 Napoli-Canosa, il Gup del Tribunale di Avellino, Gianfrancesco Fiore, ha disposto il rinvio a giudizio delle 15 persone accusate a vario titolo di omicidio plurimo colposo e disastro colposo.

 La prima udienza davanti ai giudici del tribunale irpino si terrà il prossimo 28 settembre. Saranno giudicati, tra gli altri, i vertici della società Autostrade per l’Italia che, secondo i risultati dell’inchiesta della Procura di Avellino – coordinata dal procuratore Rosario Cantelmo, e dai sostituti Cecilia Annecchini e Armando Del Bene – «avevano l’obbligo giuridico di impedire il gravissimo incidente stradale»: nella perizia commissionata dalla Procura a una equipe di esperti di fama nazionale, in particolare è emerso che la barriera protettiva del viadotto cedette all’impatto con il bus perché i «tirafondi», cioè i bulloni che fissano al suolo la barriera, erano notevolmente usurati dal tempo.
Il Corriere
© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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