La triade commissariale inviata dal prefetto Pantalone è già al lavoro. Il capitano dei carabinieri Antonio De Lise, il viceprefetto Gerlando Iorio (nella foto) e l’architetto Antonio Bruno dovranno vagliare centinaia di atti, faldoni, delibere e determine, con particolare riferimento a quelle degli ultimi tre anni, cioè da quando si è insediata la giunta Liccardo. I commissari, tuttavia, avranno la facoltà di attingere atti collocati anche più indietro nel tempo. L’arrivo di una commissione d’accesso agli atti in un Comune è indicativo, indipendentemente dagli esiti delle verifiche che saranno note non prima della fine di giugno, di uno stato di cose e di scelte amministrative che potrebbero in qualche modo aver risentito del condizionamento di forze malavitose o personaggi comunque in odor di camorra. Ma la commissione non si limiterà a stabilire se vi siano state strane interferenze o condizionamenti, ma potrà focalizzare la propria attenzione anche su atti amministrativi o scelte non intraprese che potrebbero aver arrecato danni all’ente comunale. Quali atti e quali decisioni potrebbero interessare di più alla triade commissariale?
Ecco tutti i punti oscuri dell’ultimo triennio e non solo.
Canoni idrici: da quattro anni niente bollette per i contribuenti. Si potrebbe configurare un danno erariale per milioni di euro e un falso nei bilanci adottati negli ultimi anni.
Allacci abusivi acqua: sono migliaia le famiglie allacciate abusivamente sulla condotta idrica comunale. Hanno fatto tutto da soli? Qualcuno all’interno dell’ente, soprattutto in passato, ha in qualche modo agevolato questa pratica illegale? Sta di fatto che a pagare per i furbetti dell’acqua sono i cittadini che pagano regolarmente le bollette.
Lottizzazioni edilizie (circa 400 appartamenti). Capitolo C17. Il Comune di Marano ha annullato un piano urbanistico attuativo, varato da un commissario ad acta nominato dalla Provincia, nove mesi dopo l’avvenuta approvazione, quando ormai erano abbondantemente scaduti i termini tecnici per impugnare l’atto presso il Tar. I proprietari terrieri, sulla scorta di quella decisione assunta dall’Ente e avallata da qualche segretario generale o funzionario, hanno impugnato la decisione del Comune e vinto il ricorso al Tar.
Giardino dei Cinque Sensi. Opera realizzata soltanto in parte con fondi europei. Un’opera travagliata, avviata e interrotta più volta a causa delle lentezze dell’ente o di procedimenti giudiziari in itinere. Il 9 settembre del 2015, dopo il via libera concesso dal Tar, il Comune e non solo si recano negli spazi acquisiti dall’ente per le operazioni di sgombero dei terreni, “dimenticando” che il provvedimento di acquisizione è riferito all’abitazione abusiva occupata da una famiglia di agricoltori. Gli occupanti, pochi giorni dopo, ricorreranno al Consiglio di Stato e i lavori si fermeranno per altri mesi. L’opera, a causa dei continui stop, non è stata completata.
Area industriale. Già attenzionata dalla Dda e dai carabinieri del Ros. Di recente il Comune ha emanato ordinanze di chiusura per alcune attività, non in regola sotto il profilo urbanistico. Quelle attività, a 15 giorni dall’emissione delle ordinanze, sono ancora operanti.
Scheda annullata in consiglio comunale. Vincenzo Marra è sul banco degli imputati: l’opposizione ha chiesto la sua “testa”, si va al voto e una delle schede inserite nell’urna da un consigliere comunale presenta – secondo molti addetti ai lavoro – un chiaro segno di riconoscimento. Quella scheda non sarà annullata così come richiesto dalla minoranza e Marra salva la poltrona. Nei giorni successivi l’opposizione si rivolgerà al prefetto Pantalone.
Appalto rifiuti. Indaga la polizia, si indaga a 360 gradi: su Ego Eco e sulle oltre dieci proroghe concesse in precedenza alla ditta Falzarano.
Asilo nido su terreno confiscato. I fondi regionali sono praticamente persi. Nessuno al Comune, negli ultimi due anni, si è preoccupato, nonostante le denunce mediatiche, di recarsi in Regione e salvare il finanziamento. L’opera è rimasta incompleta e all’interno dell’area sottratta alla malavita e che doveva esser destinata ai più piccoli c’è qualcuno che coltiva friarielli, broccoli e finocchi.
Strutture comunale occupate o costruite illegalmente. Lo stadio comunale, tanto per fare un esempio (ma ce ne sono molte altre) realizzato dalla giunta Bertini su un terreno che oggi è ancora formalmente intestato al Comune di Napoli, che non ha ricevuto alcun indennizzo. Ex tribunale di via Nuvoletta. Circa un anno fa si optò per il trasferimento dell’ufficio tecnico comunale negli spazi restaurati con fondi europei. Il ministero della Giustizia non ha mai concesso il via libera per quel trasferimento.
Palazzina di via Casalanno, realizzata dalla Laura sas (società schermo della famiglia Simeoli) e sequestrata dalla magistratura da oltre un decennio. C’è un’ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi, che risale addirittura all’ottobre del 2013. Ma il procedimento è fermo e non si comprende il motivo.
Statua della Vergine di via Vallesana. Ordinanza di rimozione fatta rispettare con oltre un anno di ritardo e soltanto dopo la pubblicazione di articoli e inchieste mediatiche.
Case popolari. Sono tante le anomalie segnalate nel corso degli anni. Il 99 per cento degli attuali occupanti non ha più il titolo per poter rimanere all’interno di quegli alloggi. Il commissario prefettizio Tramonti avviò una ricognizione. Il Comune, circa un anno e mezzo fa, ha emanato un avviso pubblico per i cittadini che hanno i requisiti per ottenerle, ma l’iter procede con estrema, estrema lentezza.
© Copyright 2016 Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews