Pompei, allarme scavi: troppi visitatori rovinano i monumenti

0
550 Visite

L’allarme viene lanciato da un funzionario del Ministero per i beni culturali: «I crocieristi consumano gli scavi di Pompei. Il gradino di ingresso del Tempio di Apollo, in particolare, è stato rovinato dai flussi di turisti che a milioni si riversano nel sito archeologico». A dirlo pubblicamente è Adele Lagi, funzionario dell’ufficio Unesco del Mibac, nel corso di un convegno organizzato dall’associazione «I Love Pompei» nel teatro «Di Costanzo-Mattiello», in cui rappresentava sia il ministro Dario Franceschini che il Direttore Generale della soprintendenza Massimo Osanna. E propone la controffensiva: una piattaforma social che inviti gentilmente i visitatori a spostare il loro itinerario verso siti archeologici del territorio altrettanto preziosi ma meno affollati e esposti all’usura.

«I crocieristi hanno un tempo ristretto di visita e quindi si concentrano sempre sullo stesso percorso», spiega Lagi. Il Tempio di Apollo, infatti, è logisticamente posizionato nel percorso favorito dai turisti che si muovono in nave, al termine della salita dell’ingresso di Porta Marina Superiore. Per correre ai ripari è allo studio della soprintendenza una piattaforma virtuale messa in rete attraverso i social, tra i quali Facebook, dove verranno illustrati ai turisti itinerari alternativi al sito archeologico di Pompei. «I visitatori – aggiunge Adele Lagi – devono sapere che c’è un potenziale non utlizzato: Ercolano conta 300mila presenze l’anno, la villa di Oplontis appena 30mila. Siccome negli scavi manca un punto di accoglienza per orientare i turisti, da aprile partirà questa piattaforma virtuale. Pompei da oggetto deve diventare soggetto che offre itinerari alternativi».

Alle parole dell’archeologa Lagi replica con forza Ettore Cucari, numero uno campano della Fiavet (Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo): «È un concetto assurdo: ci fa piacere che venite, ma se non venite è tutto più facile. Meno siete meglio stiamo, insomma. Ma che significa? Perché i crocieristi consumano Pompei? Sicuramente, se ognuno si portasse a casa la tessera di un mosaico o il frammento di un monumento sarebbe un fatto grave. Ma come si può evitare di calpestare un gradino? E poi perché mettere sotto accusa soltanto i crocieristi? Tutti i turisti in generale potrebbero consumare Pompei, a prescindere con quale mezzo arrivano negli scavi. Loro, forse, sono quelli che hanno la colpa di lasciare meno soldi a Pompei e a Napoli, perché comprano tutto sulla nave. Ma dobbiamo ringraziare il Padreterno per il fatto che beneficiamo di questa mole di croceristi: considerando il poco tempo che hanno a disposizione per visitare gli scavi, molto spesso si convincono a ritornare. E funziona anche il tam-tam: quando tornano a casa raccontano ad amici e parenti della meravigliosa città archeologica ed invogliano, a loro volta, queste persone a prenotare una crociera con destinazione Pompei. Non lo vedo come un fatto negativo».

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti