Il caso Giugliano, nonostante i reiterati tentativi di ridimensionamento della vicenda operata dai politici locali e avallata da alcuni operatori dell’informazione, è un caso di portata nazionale.
Terranostranews, dal giorno in cui sono scattate le prime inchieste sul municipio della terza città della Campania, ha chiesto con forza l’invio di una commissione d’accesso. Una richiesta sacrosanta, che alla fine, seppur con clamoroso ritardo, ha trovato riscontro con l’invio degli ispettori decisa dal prefetto di Napoli Di Bari. Un atto quanto meno dovuto, visto che il Comune, dallo scorso autunno, era scosso da almeno quattro inchieste giudiziarie e da una serie impressionante di avvisi di garanzia e richieste di arresti di politici e pubblici funzionari. Le nostre richieste, dunque, erano non motivate ma di più.
Da qualche giorno, tuttavia, un noto, capace e abilissimo imprenditore dell’informazione giuglianese ci stuzzica con continui post, segno comunque che il lavoro del nostro giornale è seguito, e forse in parte apprezzato e talvolta finanche ripreso (alcune volte, purtroppo, senza mai citare la fonte), dal medesimo e dai suoi valenti collaboratori. Il suddetto imprenditore della comunicazione ci accusa, velatamente, di aver spinto affinché il Comune giuglianese fosse sciolto per infiltrazioni camorristiche e che questo, poi, non è accaduto.
Il valente comunicatore e abilissimo imprenditore fa notare che il suo team, sul tema scioglimento, è stato più cauto rispetto ad altri e si sarebbe attenuto esclusivamente ai fatti. In realtà, in tanti articoli pubblicati dal suo giornale, è stato scritto tutto e il contrario di tutto.
La storia, invece, al netto di quanto scritto dall’imprenditore dell’informazione giuglianese, è andata diversamente.
Proviamo dunque a ricapitolare, a beneficio dei tanti cittadini, giuglianesi e non, che non si accontentano di un giornalismo che va a strascico degli eventi e che non prende mai posizione, anche su vicende gravi, come quelle accadute a Giugliano negli ultimi mesi.
- La richiesta di invio di una commissione d’accesso, fortemente auspicata da Terranostranews, era sacrosanta e un atto dovuto, da parte della prefettura di Napoli, sia per Giugliano che per il Comune di Marano.
- Le commissioni di accesso, tra l’altro, norme alla mano, dovrebbero essere inviate dal prefetto ancor prima che la magistratura affronti determinate tematiche. La prefettura non è il carro di scorta dell’autorità giudiziaria: il compito delle prefetture, infatti, è quello di percepire, quindi in via preventiva, se ci sono anomalie gravi all’interno dei municipi e disporre, ancor prima dei magistrati, verifiche approfondite.
- A Giugliano, caro collega e valente imprenditore della comunicazione, ci sono state almeno quattro inchieste che hanno visto coinvolti, a vario titolo, amministratori, funzionari e consiglieri dell’ente. Dalla questione munnezzopoli a rimborsopoli, per non parlare di quelle culminate con le misure cautelari per un notissimo funzionario dell’ente cittadino.
- La prefettura, dunque, non aveva altra scelta, poiché non avendo agito in via preventiva, non poteva far finta di nulla dinanzi ai riflettori accesi da Napoli nord e da altri inquirenti.
- Il prefetto Di Bari, nonostante la raffica di inchieste sul municipio, si è mosso tra l’altro solo quando l’ex sindaco Nicola Pirozzi ha rassegnato le proprie dimissioni. Solo due giorni dopo, il prefetto, a distanza di mesi dalle prime inchieste, si è deciso ad inviare il pool di ispettori in municipio. Tutto quel che stiamo vivendo e tutto ciò cui assistiamo oggi è frutto e figlio di quel ritardo.
- Se Di Bari avesse inviato gli ispettori prefettizi tra novembre e dicembre a Giugliano, oggi staremmo raccontando, forse, un altro film.
- Ma andiamo nel merito della questione scioglimento. Terranostranews non ha mai scritto che il Comune sarebbe stato sciolto sicuramente. Ma altro.
- Terranostranews ha scritto, rivendicandone con orgoglio e ben prima di tanti altri, che il Comune doveva e dovrebbe essere sciolto. La legge sugli scioglimenti degli enti locali, che il noto e abile imprenditore della comunicazione giuglianese forse non ha letto o non ha letto approfonditamente, è chiara sul tema e per Giugliano, dunque, ci sarebbero tutti i presupposti per sciogliere. Non si tratta, insomma, di fare il tifo, si tratta semplicemente, caro collega, di far rispettare la legge vigente.
- Terranostranews, da oltre mese, scrive inoltre che sono state esercitate fortissime pressioni affinché si lasciasse l’elettorato andare al voto e non sciogliere il Comune di Giugliano prima dell’espletamento della contesa elettorale. Lo abbiamo scritto e lo ribadiamo perché è verità.
- Alcuni “pappafummari” del centrodestra, che in inverno sollecitavano, al pari della nostra testata, l’invio di una commissione d’accesso a Giugliano, hanno improvvisamente tirato il freno a mano e lo hanno fatto per puro calcolo di bottega. Sono convinti, alcuni politici locali e non, anche qualche parlamentare, di poter vincere contro il centrosinistra e hanno chiesto, o comunque sollecitato, chi di dovere ad attendere l’esito elettorale.
- Morale della favola? Secondo qualche noto “Gatto” e qualche “Macchia”, si deve aspettare l’esito del voto. Il ragionamento, nella fattispecie, è più o meno il seguente: se vince il centrodestra, con Pianese sindaco, si può anche bypassare lo scioglimento; se dovesse vincere D’Alterio, allora si ravviserebbe la continuità con l’ex sindaco Pirozzi e pertanto si potrebbe anche optare per lo scioglimento.
- Ragionamento, quest’ultimo, fallace per due motivi. Il primo: il centrodestra non ha alcuna certezza di poter vincere. Punto due: chiunque dovesse vincere e fosse poi destinatario di un provvedimento di scioglimento, avrebbe il 99,99 per cento di possibilità di vincere un ricorso al Tar. Non solo Pianese, ma anche D’Alterio.
- Per quale ragione? Perché gli accessi ispettivi possono prendere in esame solo i comportamenti e gli atti dell’amministrazione su cui si indaga e non hanno valore, dunque, su quelle successive al loro insediamento. Spieghiamola meglio: non si può sciogliere, almeno in teoria, un sindaco e una giunta eletta che nulla c’entrano con l’accesso ispettivo precedente.
- A questo punto, caro collega, bisognerebbe prendere in esame l’azione posta in essere dal prefetto di Napoli Di Bari e dal Ministro Piantedosi. Il tuo giornale ha scritto, a più riprese, che le carte del Comune di Giugliano non erano nemmeno state inviate a Roma. Nostri autorevoli fonti, invece, riferiscono l’esatto contrario e già da diversi giorni. Le carte sono a Roma, caro collega, e da tempo.
- Il prefetto Di Bari, entrando nello specifico del tema, ha, come già esposto in precedenza, tardato troppo nel disporre l’invio della commissione d’accesso, alla quale, tra l’altro, è stato dato un lasso temporale di soli due mesi per completare le indagini, quando la legge ne prevede dai tre ai sei.
- Dunque, come si fa a non sciogliere un ente per il quale non è stato nemmeno fornito agli ispettori tutto il tempo a disposizione per raccogliere ulteriori elementi? Se Di Bari non voleva sciogliere Giugliano, doveva dare alla commissione d’accesso, da lui stesso voluta, tutto il tempo a disposizione per indagare, in modo da fugare ogni possibile dubbio.
- Il Ministro Piantedosi, invece, si sta caricando, dopo l’esperienza “barese”, di un’altra enorme responsabilità. Non ha portato, finora, le carte di Giugliano nel consiglio dei ministri e, di concerto con Di Bari, allo stesso tempo non ha dato agli ispettori il tempo necessario per indagare. I poveri ispettori, come scritto a più riprese dal nostro portale, in anticipo su tutti, hanno dovuto chiudere la relazione entro la fine di aprile. Per la precisione subito dopo le festività Pasquali.
- Che senso ha o ha avuto o avrebbe tutto questo? Nominare (in ritardo) una commissione, non darle il tempo necessario per indagare, non portare gli atti nel consiglio dei ministri, non sciogliere (almeno ad oggi) e attendere l’esito di una contesa elettorale per poi, eventualmente, decidere in base alle risultanze di essa?
- I giornalisti, caro collega, sono giornalisti anche se fanno notare queste contraddizioni. I giornalisti devono porre anche quesiti scomodi e, talvolta, non essere troppo indulgenti con le istituzioni e con la politica.
- Chi dimentica queste ovvietà e si limita a punzecchiare i colleghi che invece provano a mettere un po’ di sale (o pepe) in certe vicende, sempre partendo però da dati oggettivi, non credo renda un buon servizio alla sua comunità. Terranostranews non teme l’impopolarità e nemmeno le critiche. Siamo abituati a prendere posizione e a dire la nostra, sempre e comunque. Per noi per Giugliano, come Marano e Pomigliano, ci sono tutti gli estremi per sciogliere. Che la legge sugli scioglimenti sia giusta o sbagliata, da rivedere o non rivedere, da migliorare o non migliorare, beh, questo è tutt’altro discorso.
© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews