Nessun comunicato, solo silenzio, e nemmeno una presa di posizione netta e distante sulle inchiesta giudiziaria che sta travolgendo il Comune di Marano e che vede indagati dipendenti dell’Ente, l’ex sindaco Visconti, ex esponente del Pd, l’attuale partito del sindaco Morra, l’ex vice sindaco D’Alterio, imprenditori e dipendenti di società di smaltimento rifiuti. A Marano accade anche questo, purtroppo, e non è la prima volta che l’Amministrazione Comunale su fatti di cronaca rilevanti preferisca glissare. Sarebbe opportuno scrivere qualcosa, certo, senza fare il processo a coloro che ad oggi sono innocenti fino a sentenza definitiva, ma quanto meno ci si aspettava qualche cenno, soprattutto dal Partito Democratico maranese, si proprio il partito che ha espresso l’ultimo sindaco Visconti, oggi indagato e poi sciolto per mafia.
Sconcerta il silenzio degli altri partiti in città, sconcerta il silenzio dell’opposizione, eccezion fatta per Fanelli e Izzo, sconcerta l’assenza di comunicazione istituzionale del Sindaco Morra che nulla dice su quanto sta emergendo, soprattutto se si stanno effettuando delle verifiche interne sugli ultimi affidamenti a ditte che si occupa di smaltire umido o ingombranti.
Se un processo si terrà, è opportuno che Morra faccia costituire il Comune come parte civile. Bisognerebbe, forse, istituire una commissione d’inchiesta interna all’Ente che analizzi tutti gli affidamenti diretti o attraverso procedure di gara per il conferimento di rifiuti e smaltimento ingombranti alle imprese citate negli atti dell’inchiesta e, sempre a nostro avviso, si dovrebbe allertare la Procura Regionale della Corte dei Conti della Campania, perché ove mai venissero confermate le ipotesi di tangenti pagate con i soldi del Comune e si fossero sprecati soldi attraverso la falsificazione dei formulari, quelle risorse andrebbero recuperate da chi le ha indebitamente percepite.
Occorrerebbe, inoltre, dare vita a un massiccio turnover tra i responsabili di settore, alcuni, da anni sempre al posto di comando per attuare una forte azione di discontinuità. Poi il capitolo segretario generale, figura preposta al rispetto della normativa anticorruzione. L’attuale funzionaria, ad oggi, ha obiettato qualcosa su questi affidamenti e sulla mole dei debiti fuori bilancio sorti proprio per la raccolta e smaltimento dei rifiuti? Il sorteggio sulle determine viene fatto?
Infine, servono misure urgenti e non più rinviabili. Morra lo sa, ma com’è noto si trincera dietro la sua sicumera, che a lungo andare gli si potrebbe ritorcere contro e, purtroppo come ampiamente previsto da questo portale, non è da escludere che a Marano arrivi una commissione d’accesso agli atti su input della prefettura.
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