Nemo propheta acceptus est in patria sua «nessun profeta è gradito in patria», è una delle frasi pronunciata da Gesù a Nazareth e riportata dai Vangeli, utilizzata per stigmatizzare la fredda accoglienza dei suoi conterranei. Ed è proprio vero, oggi come allora nessuno nel proprio paese, nella propria città di origine o il luogo in cui vive, viene apprezzato. Spesso il lavoro svolto, anche caratterizzato dal raggiungimento di innumerevoli risultati passa in sordina, perchè le invidie e l’incomprensione dei conterranei costringono gli uomini di valore a cercare il successo lontano dal proprio paese.
Così non è stato per il direttore di Terranostra News che da più di 20 anni racconta fatti e misfatti del territorio maranese e ha svelato i retroscena più oscuri del potere locale, portando alla luce scandali e corruzione. Marano, si sa, è una città da sempre caratterizzata dalla forte presenza della malavita organizzata. Spesso le sue denunce, i suoi articoli, il suo coraggio e determinazione hanno fatto da apri pista per l’avvio di indagini da parte della Magistratura e Carabinieri. Non per ultima l’inchiesta sull’igiene urbana che ha portato all’emissione di numerosi avvisi di garanzia e richieste di custodia cautelare per fatti accaduti in particolare a Marano ma anche a Giugliano. La dimostrazione palese dell’incisività del lavoro svolto del direttore di Terranostranews arriva attraverso le parole di uno degli indagati che riferiva, durante alcune intercettazioni in cui si parlava di stagionali da piazzare, che a preoccuparlo non era il lavoro svolto dai Carabinieri ma temeva gli articoli dello stesso Bocchetti che avrebbe potuto attivare inchieste giudiziarie. Venivano utilizzate queste parole: “Non temo, i carabinieri, ma più che i carabinieri mi preoccupa quel madonna (indentificato dai magistrati come Ferdinando Bocchetti, giornalista del Mattino e direttore di Terranostranews).
Solo questo basterebbe a comprendere quanto per Marano, Bocchetti rappresenti un deterrente contro il malaffare, capace persino di scongiurare l’illegalità, grazie ai suoi articoli. La fondatezza delle sue notizia ha trovato riscontro spesso in ordinanze di custodia cautelare. Le sue inchieste (inchiesta area Pip, processo Bertini, scioglimenti dei consigli comunali Visconti e Liccardo e rimozione dei quadri del boss nella chiesa di Vallesana) hanno spinto il Viminale e la Prefettura di Napoli a disporre l’invio di commissioni d’accesso nello stesso Comune di Marano, poi sciolto più volte per infiltrazioni della criminalità. E ciò lo si legge anche dai decreti di scioglimento dell’ente.
I nemici sono tanti e spesso non sono mancati insulti e minacce ricevute, da parte di familiari di malavitosi o esponenti della criminalità organizzata del territorio. Il direttore Bocchetti è stato destinatario di circa 40 querele temerarie per diffamazione promosse da sindaci, ex sindaci, assessori, consiglieri comunali, dipendenti comunali e imprenditori. Alcune querele sono state archiviate dal pubblico ministero nella fase preliminare del procedimento o dopo il successivo pronunciamento del giudice per l’udienza preliminare. Per essere prosciolto da altre querele, invece, ha dovuto attendere i dibattimenti. Anni di sacrifici, lotte, dispendi economici, e ancora oggi sono tanti coloro che non ne apprezzano il lavoro e ostacolano la sua attività. Gli attacchi, forse i peggiori e meno qualificanti, provengono proprio dalla politica, dagli amministratori locali, da sindaci, consiglieri, assessori, insomma dalle istituzioni, i quali poi, sempre o quasi sempre, non hanno avuto grandi fortune. Non sono mancati in questi anni anche episodi di aggressione proprio da parte di alcuni dipendenti comunali di Marano.
Sarebbe il caso di dire grazie, grazie per aver sottratto alla criminalità tanti spazi, ma soprattutto grazie per aver estirpato, sempre o quasi sempre, la mala politica dai palazzi del potere che ciò nonostante ha fatto tantissimi danni al nostro territorio, che ancora oggi scontiamo. Se ne dovrebbe parlare di più del lavoro svolto da Terranostranews ma in una realtà ovattata come quella maranese si cerca sempre di ostacolare chi vuole migliorare le cose. Ecco, nessuno è profeta in Patria, ma oggi ci sentiamo di riconoscere il lavoro di una persona, da sempre impegnato nella ricerca “disperata” della legalità e lo dovrebbero fare in tanti anche quei pseudo perseguitori della legalità a chiacchere. Sappiamo che non ti farà piacere quest’articolo, ma il dovere di cronaca impone di raccontare anche tutto questo. Grazie! Marano, la Marano bene, ti è grata.
– di Bruno Giaquinto
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