Ucraina, Macron alza il tiro: “Non escludo l’invio di soldati”

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Avevamo lasciato Emmanuel Macron alle prese con una boutade che di questi tempi può costare la terza guerra mondiale. Alle fine del mese scorso, il presidente francese destato scalpore, dichiarando di non poter escludere l’invio di truppe di terra Nato in Ucraina. Ci aveva poi pensato il suo ministro della Difesa Sébastien Lecornu a edulcorare le affermazioni al vetriolo, chiarendo che-sebbene l’opzione non sia affatto sul tavolo-le truppe Nato potrebbero con la loro presenza contirbuire ad attività come lo sminamento o l’addestramento dei soldati ucraini.

Per Macron ha inizio la campagna per le europee

Circa due settimane dopo Macron sceglie la tv per chiarire questi aspetti ai francesi e al resto del mondo. L’intervista è andata in onda alle 20.00 sui canali Tf1 e France 2, segnando, a meno di tre mesi dalle elezioni europee l’ingresso in campagna elettorale, dopo il primo incontro del suo partito Renaissance sabato scorso a Lille. Il partito del presidente concentrerà la propria campagna elettorale sul sostegno a Kiev, accusando l’opposizione di Rassemblemnt National, regina nei sondaggi, e La France insoumise di difendere a oltranza posizioni filo-russe. L’Assemblea nazionale e il Senato hanno approvato questa settimana l’accordo bilaterale di sicurezza firmato con l’Ucraina, sebbene il dibattito parlamentare abbia rivelato profonde fratture nell’apparente consenso sul sostegno all’Ucraina. Domani Macron sarà a Berlino, insieme al cancelliere tedesco Olaf Scholz e al premier polacco Donald Tusk, per partecipare al cosiddetto ‘Triangolo di Weimar’, per discutere del sostegno all’Ucraina, anche alla luce delle divergenze con i suoi partner europei.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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