L’ufficio lavori pubblici ha avviato una procedura di gara per individuare un soggetto a cui affidare il servizio di progettazione tecnico-artistica, di noleggio, montaggio, installazione, manutenzione, montaggio e smontaggio di luminarie per l’anno 2023.
La gara è stata indetta in funzione di una nota trasmessa dal Sindaco di Marano Matteo Morra all’ufficio lavori pubblici e approvato, tra l’altro, senza determina (sempre se l’albo è aggiornato in tempo reale). Ma non sarebbe stato giusto e opportuna dare appositi indirizzi con una delibera di giunta, visto che per l’installazione delle luminarie è previsto un costo per l’ente. Non era necessario il parere contabile dell’ufficio finanziario per verificare la disponibilità economica delle somme sul bilancio? Ma non è tutto.
Inizialmente l’importo a base d’asta era pari a 39 mila e 900 euro. Poi con una errata corrige, indirizzata alla segreteria amministrativa, a firma dell’Ing. Giovanni Napoli, la cifra è stata rimodulata da 39 mila a 26 mila euro e il termine ultimo è slittato di 3 giorni (dal 24 novembre al 27 novembre). Non era opportuno ripubblicare il bando rettificato? E se gli operatori economici non visionano l’errata corrige rischiano di formulare un’offerta non congrua e non corrispondente alle indicazioni dell’amministrazione?
Nel capitolato non si fa riferimento al capitolo di bilancio sul quale sarà imputata la spesa. E’ l’appaltatore a cui sarà affidato il servizio quali garanzie avrà?
Inoltre l’avviso è stato pubblicato il 17 novembre e la scadenza, da ultima rettifica, è fissata alle ore 12.00 del giorno 27 novembre (prima 24 novembre). E come fà un’operatore economico, che non conosce il territorio, a formulare un’offerta in così poco tempo? Non è previsto nemmeno l’obbligo di sopralluogo nel capitolato e nell’avviso pubblico.
Quello che appare assai più strana è la modalità di scelta del contraente. L’unico criterio che applicherà l’ente è su base discrezionale, privilegiando le offerte che prevedono corpi illuminanti a basso consumo. Ma i criteri previsti dal codice non sono quelli del minor prezzo o dell’offerta economicamente più vantaggiosa? Come mai l’Ente cita un criterio non contemplato?
Tra i documenti di gara non si richiede la compilazione del DGUE (documento di gara unico europeo). Anche questo è normale? E poi nel modello di offerta economica non si chiede di indicare in apposita sezione i costi della manodopera e gli oneri aziendali per l’adempimento delle disposizioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro ma è solo prevista la possibilità di indicare un importo forfettario non differenziato per voci di costo.
L’accensione è prevista per l’8 dicembre e come farebbe, dunque, l’Amministrazione ad aprire le buste, valutare, individuare l’appaltatore, effettuare le verifiche e affidare i servizi in meno di 10 giorni?
Morale della favola. Era opportuno avviare una procedura di gara di 10 giorni, salvo poi affidare direttamente il servizio? A questo punto non era meglio affidare senza indire alcuna procedura di gara che di fatto non risponde, in parte, ai dettami imposti dal nuovo codice dei contratti?
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