Il Comune di Marano, con una delibera di giunta dello scorso 12 settembre, ha confermato all’Agenzia nazionale per i beni confiscati il proprio interesse per l’acquisizione di una cinquantina di beni sottratti alla camorra. Nello specifico, si tratta di strutture e terreni ubicati tra via Marano-Pianura, via Adda, via Roma, via San Rocco e via Corree di sopra, per una serie di finalità: edilizia economico-popolare (per le famiglie inserite nelle graduatorie regionali), finalità economiche e finalità istituzionali. Questi beni – non ancora formalmente consegnati all’Ente cittadino (liberi di gravami e persone), si aggiungeranno alle altre centinaia (il numero preciso non è chiaro) già acquisiti al patrimonio del Comune, tra i più ricchi di beni confiscati di tutta la provincia di Napoli.
Nota a margine. Al 12 settembre del 2023, così come si evince dall’atto dell’esecutivo, il vicesindaco della giunta Morra risulta essere ancora l’assessore Carmine Carandente, assente nel giorno in cui si è votato per il via libera alla manifestazione di interesse per i beni confiscati. Quel giorno l’assessore Tina Russo, indicata inizialmente come vicesindaco da Morra, era regolarmente presente. Cosa significa? Che la Russo non sarà più il vicesindaco? Che Carandente deterrà ancora quel ruolo o si tratta di una dimenticanza?
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