Prof ucciso a Melito, il bidello si è avvalso della facoltà di non rispondere: in passato condannato per violenze familiari

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Giuseppe Porcelli, il collaboratore scolastico accusato dell’omicidio di Marcello Toscano, è stato ascoltato stamani dal gip di Napoli. Il fermo, con l’accusa di omicidio, è stato convalidato e l’uomo, difeso dal penalista Emanuele Caianiello, è tornato nel carcere di Poggioreale. Porcelli si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Dal suo passato emergono molte ombre: l’uomo è stato condannato – con sentenza passata in giudicato – per violenze domestiche. Ha inoltre alcuni precedenti per reati contro il patrimonio. Il movente dell’omicidio resta ancora avvolto nel mistero, anche se da giorni circolano indiscrezioni non smentite dagli inquirenti. Rumors, ma non solo, che fanno riferimento “a interessi economici comuni tra la vittima e il collaboratore scolastico”. Con ogni probabilità si tratta di soldi prestati in passato da Toscano all’uomo che lo avrebbe poi ammazzato con sei fendenti (l’arma non sarebbe stata ancora ritrovata) tra il petto e l’addome. Non si esclude anche la pista dell’interesse dei due per un affare immobiliare, probabilmente un’abitazione da acquistare o acquistata all’asta. Marcello Toscano, descritto da tutti come un uomo gioviale e amante della vita, aveva una pluralità di interessi, alcuni dei quali completamente estranei alle dinamiche scolastiche. Oltre ad aver gestito una scuola parificata, venduta poco più di un anno fa, era stato per ben tre volte consigliere comunale a Mugnano, la città in cui da anni risiedeva.

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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