Arzano. Classi in un ex opificio, arriva la richiesta di rinvio a giudizio per politici ed ex dirigenti comunali

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Classi in  un ex opificio, dopo le indagini dei carabinieri arriva la richiesta di rinvio a giudizio per ex assessore, dirigente e capo staff del primo cittadino sciolto per mafia nel 2015. Dopo anni di attesa, nei giorni scorsi il Tribunale di Napoli Nord ha notificato la richiesta di rinvio a giudizio con la costituzione di parte civile del comune di Arzano. Una nuova bufera giudiziaria, dunque, si abbatte sul Comune e vede coinvolti a vario titolo ex amministratori e dirigenti comunali.  Una mega struttura che per anni avrebbe ospitato classi scolastiche pur non avendo il cambio di destinazione d’uso.  Indagini che confluirono anche negli atti a supporto dello scioglimento per camorra nel 2015. Secondo le verifiche degli inquirenti,  veniva disposto dall’ufficio tecnico a seguito di apposita richiesta di variarne d’uso presentata da parte del tecnico R.S.  – ritenuto nello scioglimento contiguo ad esponenti del clan Moccia e all’epoca dei fatti con incarichi apicali e coinvolto anche nella costruzione del mega capannone di via Sette Re – , il rilascio del tanto atteso certificato.  Complici, secondo quanto messo nero su bianco nelle 500 pagine dal Prefetto,  i mancati controlli anti abusivismo e commerciali. Ovviamente, inutile dirlo, il certificato risultò illegittimo e quindi nullo  poiché rilasciato in fascia di rispetto. Insieme al tecnico- politico, la richiesta di rinvio a giudizio con udienza di merito che si terrà il prossimo 23 giugno, figurano anche l’ex titolare del fabbricato E.B. e l’ex dirigente F.B.. L’inchiesta partì dopo il blitz dei carabinieri della locale tenenza in corso D’Amato con il sequestrato preventivo di uno stabile adibito a scuola.

Luigi Vanacore

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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