Napoli, da lunedì riaprono cinema e teatri ma non l’Acacia

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  ” Da lunedì 11 ottobre, così come stabilito dall’ultimo decreto approvato dal Governo, riaprono anche a Napoli i luoghi di cultura, tra i quali i cinema e i teatri, con la capienza al 100%. Ma purtroppo questa disposizione non sembra, almeno per il momento, riguardare l’antico cinema-teatro Acacia, posto in via Raffaele Tarantino, nell’area collinare del capoluogo partenopeo, le cui saracinesche sono oramai abbassate da tempo “. A tornare sulla questione è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, impegnato da lustri nella riscoperta e nella valorizzazione delle tradizioni e dei siti culturali presenti sulla collina della Città, e che in un già passato aveva per primo lanciato l’appello per salvaguardare e difendere la permanenza della struttura.

 

            ” Purtroppo – sottolinea Capodanno -, dopo che nei mesi scorsi si era manifestata, anche da parte dei mass media, una diffusa attenzione sulle sorti della sala in questione, negli ultimi tempi è calato il più assoluto silenzio sulle vicende legate a questa importante struttura artistica. Sicché a Napoli la pandemia rischia di fare un’altra illustre vittima tra le poche realtà culturali e di socializzazione rimaste a disposizione dei circa 120mila residenti della municipalità collinare, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella. Negli ultimi tempi al riguardo erano anche circolate voci di una diversa destinazione d’uso del cinema-teatro Acacia, chiuso da mesi, come tutte le strutture analoghe, a causa del coronavirus “.

 

            “ Va ricordato – ricorda Capodanno – che, dopo notevoli lavori di restauro che avevano riguardato la sala, al fine di adeguarla alle nuove esigenze tecniche e di renderla più accogliente ad una vasta platea di spettatori, diventando così un importante punto culturale e d’incontro, l’Acacia aveva riaperto i battenti nell’anno 2005 . Negli anni seguenti furono poi programmate diverse stagioni teatrali nel corso delle quali si alternarono compagnie teatrali di tutto rispetto, con artisti come Gino Rivieccio, Francesco Paolantoni, Manuel Frattini, Tullio Solenghi, Sal Da Vinci per ricordarne solo alcuni “.

 

            ” Successivamente, in occasione della stagione teatrale 2012-2013 – aggiunge Capodanno -, dopo che per alcuni mesi la sala era rimasta chiusa,  si diffusero allarmanti notizie circa la possibilità che venisse mutata la destinazione d’uso dei locali in un supermercato o in un garage, così come peraltro già era avvenuto per altre strutture analoghe.  Ma, anche a seguito dell’intervento del Comitato Valori collinari e dell’interesse suscitato sulla vicenda attraverso i mass media, il 6 febbraio del 2013 l’attività teatrale riprese con lo spettacolo del fantasista Brachetti, in quella che, nel capoluogo partenopeo, rappresenta la prima sala, concepita con un duplice destinazione, vale a dire sia come sala cinematografica che teatrale, con 676 posti di platea e 225 di galleria, immaginata e realizzata dall’ing. Roberto Fernandez  subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, quando il Vomero era tra l’altro ancora considerato il “quartiere dei broccoli” con la presenza di pochi palazzi e di ampie zone ancora destinate alla coltivazione “.

 

Capodanno lancia dunque un pressante appello, rivolto segnatamente alle autorità competenti, Ministero per la cultura, Regione Campania e Comune di Napoli, affinché intervengano mettendo in campo tutte le iniziative tese a salvaguardare la sala di via Tarantino, pure attraverso la destinazione di apposite provvidenze economiche, promuovendo altresì iniziative che coinvolgono anche gli operatori del settore e le scuole del territorio.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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