L’angolo della prof. Un itinerario a Procida, l’isola di Arturo e di Graziella

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Piano estate 2021, seconda fase: si parte per la capitale della cultura, si va a Procida. All’IS Falcone di Pozzuoli, in vacanza non si è ancora andati, nemmeno per un solo giorno. Dopo gli scrutini, i corsi per i debiti formativi e i relativi esami con tutti gli adempimenti finali, si sono organizzate delle giornate dedicate alla cultura, all’integrazione, all’inclusione attraverso delle visite didattiche sull’isola di Arturo, il luogo che ha ispirato tanti poeti e scrittori. Alunni e docenti muniti di soli zainetti leggeri, sono partiti di buon mattino e accolti da guide del luogo che li hanno accompagnati in un percorso alla scoperta del posto, nelle piccole stradine che attraversano palazzi di tutti i colori pastello, dal giallo al rosa fino all’azzurro come il colore del mare che circonda l’isola e la rende estremamente suggestiva. Una passeggiata tra i casali con il racconto della storia, dei feudatari e dei re che hanno dominato fino ad arrivare a 91 m di altezza dove si erge il palazzo d’Avalos che fino a qualche anno fa era divenuto da palazzo reale a carcere. La visita al carcere dove ancora si possono vedere le divise dei detenuti, il loro opificio, le stanze che affacciano sulla distesa del mare anche se attraverso finestre munite di spesse grate. La guida racconta che la sirena del carcere suonava tre volte al giorno per scandire la giornata degli ospiti: l’inizio del loro lavoro, la pausa e la fine e questo suono, avvertito da tutti gli isolani, era diventato così familiare per i procidani, che fungeva da orologio anche per loro. Davanti al panorama che ricorda Troisi ne Il Postino, la guida racconta di Graziella, una giovane ragazza del posto della quale si innamorò Alphonse De La Martine alla quale lo scrittore dedicò un romanzo: ogni anno i procidani eleggono la Graziella, la ragazza più bella dell’isola in ricordo di questo racconto e di questo amore. Tanti spunti, tante immagini suggestive, tanti racconti da portarsi a casa per gli alunni del Falcone che concludono questa giornata con momenti di condivisione tra loro e con i docenti, portando a compimento un progetto di inclusione e di integrazione ma anche di cultura. Nel viaggio del ritorno, ognuno ha la sensazione che Procida, l’sola che non-isola, abbia raggiunto il suo scopo: c’è gruppo, c’è coesione, c’è qualcosa da raccontare e ricordare in termini di emozioni e sentimenti positivi. La scuola che si fa senza registro, senza banchi, la scuola che veicola cultura e lo fa attraverso una visita didattica, la scuola che include e che responsabilizza i suoi allievi, la scuola che lascia un segno significativo.
© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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