Marano, la missione (impossibile?) dei neo commissari. Ecco tutte le problematiche che assillano (da anni) il municipio

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Il lavoro della triade si preannuncia particolarmente arduo, sia per le condizioni di dissesto finanziario sia per l’esiguità del personale in servizio. Sono 14 gli agenti della polizia municipale  realmente operativi sul territorio. Tra ferie, permessi e malattie, in strada, suddivisi su due turni, non possono essere impiegati più di tre vigili e molti, tra questi, devono vigilare anche sugli abusi edilizi e commerciali e sulle questioni ambientali. Le altre unità (una decina) che lavorano in ufficio non sono arruolabili per altri compiti o sono invischiati in inchieste giudiziarie e pertanto non possono essere impiegate per determinati casi. L’ufficio tecnico è l’altra nota dolente: in servizio sono rimasti, infatti, soltanto quattro geometri, chiamati a districarsi tra le problematiche dei lavori pubblici e quelle prettamente di carattere urbanistico e commerciale.

Stesso refrain per l’ufficio anagrafe, nei mesi scorsi interdetto al pubblico (per carenza di personale) per alcuni giorni. L’area economico- finanziaria, invece, è sprovvista da anni di un dirigente di ruolo. Tutto il lavoro è coordinato dalla segretaria generale, che non ha però specifiche competenze in materia. Come se non bastasse, la condizione di default finanziario del municipio non consente di assumere personale senza il preventivo via libera della commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, la cui sede è incardinata presso il Viminale. Alcuni dipendenti e funzionari, inoltre, hanno ottenuto (dall’ex sindaco Visconti) il nulla osta per il trasferimento presso altri enti e altri, invece, hanno usufruito di quota 100 optando in tal modo per il pensionamento anticipato. Il turn over negli uffici non è mai stato applicato, né con i vecchi sindaci né con i vecchi commissari. Morale della favola: a gestire, da anni, sono sempre gli stessi.

In un simile scenario, toccherà ai commissari lavorare sul nuovo Puc (Piano urbanistico comunale), già affidato dall’ex giunta a un pool di esperti, e sui fondi Pics (11 milioni per opere pubbliche e altri interventi) già stanziati dalla Regione. Un’altra vicenda particolarmente delicata, che incide in maniera determinante sugli equilibri finanziari del Comune, è la spaventosa percentuale di evasori dei canoni idrici: sei famiglie su dieci non pagano l’acqua e tantissime sono le persone allacciate abusivamente alla rete idrica. Il danno per le casse comunali si aggira sui sei milioni all’anno. L’acqua, inoltre, manca sistematicamente in tante zone di Marano, soprattutto nelle popolose frazioni di San Rocco, San Marco e nelle zone a ridosso con il comune di Quarto. Ci sono, poi, le ataviche questioni mai risolte da nessuna giunta né tanto meno dai tanti commissari che in questi anni hanno operato a Marano, come quelle dell’area Pip (area industriale al centro di un’inchiesta giudiziaria), dell’ampliamento cimiteriale (i nuovi loculi, già pagati dai cittadini, sono attesi da circa 10 anni) e del mercato ortofrutticolo, chiuso oltre due anni fa e mai riaperto. Un contesto, insomma, da far tremare le vene ai polsi a chiunque. Saranno all’altezza del gravoso compito? Lo capiremo fin dalle prime settimane di lavoro. Marano necessita di presenza costante, h24, ma su questo punto le premesse non sembrano essere buone.

Le forze politiche del territorio, intanto, attendono di poter leggere le motivazioni che hanno portato all’ennesimo scioglimento per mafia del Comune. L’ex sindaco Rodolfo Visconti ha già annunciato che ricorrerà al Tar. I tempi si preannunciano, ad ogni modo, non brevi: prima del pronunciamento dei giudici amministrativi passeranno almeno un paio di mesi. Il ricorso sarà curato, probabilmente, dall’avvocato Paolo Leone, figlio del defunto Presidente della Repubblica.

C’è da registrare infine la solita gaffe del solito giornalino locale, che spaccia per motivazioni dello scioglimento motivazioni non ancora uscite. Hanno pubblicato una locuzione utilizzata per tutti gli enti sciolti: le vere motivazioni saranno note tra 15-20 giorni.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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