L’età media di chi ha conseguito un titolo accademico nel 2020 cala ancora. A segnalarlo il XXIII Rapporto AlmaLaurea, che annualmente fotografa il profilo e la condizione occupazionale dei laureati. Secondo i dati appena presentati, in media uno studente si laurea attorno ai 25,8 anni (in poco più di un decennio l’età media è calata di oltre 1 anno: nel 2010 era di 26,9 anni).
Sostanzialmente immutato, invece, il voto medio di laurea: nel 2020 è stato, in media, 103,2 su 110 (nel 2010 era 103,0 su 110). Tutti questi dati si inseriscono in un trend di generale ripresa per il mondo dell’università. Il primo anno dell’era Covid-19 ha visto un evidente incremento delle immatricolazioni (+14 mila matricole rispetto al 2019/20).
Il discorso cambia se si passa a osservare cosa succede dopo il titolo, alla condizione occupazionale di chi esce dall’università. Nell’anno trascorso, infatti, si registrano delle comprensibili criticità nell’inserimento nel mondo del lavoro, in particolare per i neo-laureati.
Mentre tra i laureati a cinque anni dal titolo – altro campione analizzato da AlmaLaurea – gli effetti della pandemia sembrano non incidere più di tanto. In particolare, tra i laureati intervistati a un anno dal titolo il tasso di occupazione (che include anche quanti risultano impegnati in attività di formazione retribuita) è pari: al 69,2% tra i laureati di primo livello e al 68,1% tra i laureati di secondo livello del 2019.