Marano, il sindaco trova sponda nel direttivo del Pd e frega tutti. Fallimentare la strategia di Sorrentino. D’Alterio ha già un posto sicuro altrove?

0
2.487 Visite

La strategia del segretario del circolo del Pd di Marano è miseramente fallita. Roberto Sorrentino aveva spinto apertamente affinché il gruppo consiliare passasse all’opposizione di Visconti e invece il direttivo, nella serata di ieri, ha deciso di dare ancora una chance al primo cittadino di Marano, su cui pende (come un macigno) un possibile scioglimento per infiltrazione criminali nella macchina amministrativa.

Il segretario, poco rappresentato nel gruppo consiliare, l’ha tirata troppo per le lunghe e alla fine non ha ottenuto nemmeno l’agognato sostegno del segretario provinciale Marco Sarracino, che in un primo momento si sarebbe dichiarato a favore dell’allontanamento di Visconti o quanto meno di un passaggio del gruppo nelle fila della minoranza. Sorrentino, venuto meno l’appoggio di Sarracino, è rimasto in mezzo al guado, sottoposto al fuoco di fila di qualche consigliere e di qualche esponente del direttivo.

Ora non gli resta che dimettersi e lasciare la patata bollente nelle mani di chi, Sarracino, lo ha “appeso” a pochi passi dal traguardo. Sorrentino, e il gruppo che lo sostiene, hanno il torto inoltre di aver voluto insistere sulla questione servizio idrico. Non era il caso: Visconti non aveva i numeri in aula, non li ha e la delibera sarebbe stata sicuramente bocciata. Spaccare il partito sull’argomento acqua non è stata una mossa felice. Ma la colpa non è solo di Sorrentino, ma anche di chi lo ha malamente consigliato.

Nel direttivo, secondo i rumors che girano da stamani, si sarebbero opposti al passaggio del gruppo consiliare all’opposizione, tra gli altri; Castrese Schiano, ex segretario del circolo con un passato da consigliere comunale nei tempi più bui di Marano; Luigi Savanelli, che deciderebbe in luogo della figlia consigliera, e pare anche Rosario Guida, ritenuto vicinissimo al consigliere Pasquale Coppola.

Cosa accadrà in futuro? Nulla. Il sindaco prenderà tempo e se azzererà ha già in mente cosa fare per continuare a far “comandare” i suoi più stretti collaboratori: D’Alterio, il vicesindaco sfiduciato ma ancora in campo, potrebbe essere dirottato nel consiglio d’amministrazione della Acquedotti scpa (se mai passerà la delibera); se non dovesse arrivare Acquedotti, piazzerà una “testa di legno” che in pratica sarà l’uomo in giunta, l’uomo ombra di D’Alterio, che alla fine insomma rimarrebbe fuori solo sulla carta.

 

 

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti