Marano, tutto ciò che c’è da sapere sull’affare acqua ai privati. Le lotte intestine per portare questo o quel gestore e l’ombra delle future assunzioni

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Marano, diario di una crisi politica e futuri sviluppi. Un vicesindaco sfiduciato, D’Alterio, che non si dimette e che non viene allontanato dal sindaco in carica; un Partito democratico che fa la “festa” al proprio vicesindaco, che critica aspramente Visconti (“Sindaco, il tempo è scaduto”), ma che non ha trovato ancora la forza di passare all’opposizione o mandarlo a casa; un dilemma, quello relativo all’esternalizzazione del servizio idrico, che si sta trasformando in una vera e propria pantomima.

Ritorniamoci sulla vicenda acqua da affidare ai privati e concentriamoci sui fatti che di propaganda, da tutte le parti, se ne è sentita già troppa.

Primo punto. E’ realmente possibile poter affidare (in tempi medi) il servizio all’Abc, partecipata del Comune di Napoli in luogo di Acquedotti scpa? Risposta: no. I tempi saranno lunghi, lunghissimi. Per farlo, infatti, occorre il voto favorevole del consiglio comunale di Napoli, che è prossimo però ad essere rinnovato per effetto delle nuove elezioni. I futuri consiglieri di Napoli e il futuro sindaco, che potrebbe essere anche di centrodestra e quindi per nulla interessato a costituire un consorzio con un altro comune fallimentare come Marano, si insedieranno non prima di luglio (sempreché le elezioni non subiranno uno slittamento in autunno). Poi dovrà essere nominata la nuova giunta. Il caso acqua, a quel punto, dovrebbe essere portato all’attenzione del sindaco e dei consiglieri di maggioranza; occorrerebbe, poi, valutarne la fattibilità e proporlo infine al consiglio comunale. Un iter che non si completerebbe, a voler essere generosi, prima della fine di quest’anno. Troppo per un comune, come Marano, che ha assunto chiari e specifici impegni con il ministero dell’Interno.

Secondo punto: l’esternalizzazione del servizio idrico comunale è evitabile? Risposta: no. Il comune ogni anno, causa evasione e perdite idriche, non incassa dai 3 ai 4 milioni. Soldi che l’ente deve però pagare ai fornitori e che appesantiscono un bilancio già disastrato. Con l’affidamento ai privati o ad altri, l’uscita dal dissesto finanziario richiederebbe tempi meno lunghi.

Terzo punto. La convenzione approntata da Visconti con Acquedotti scpa ci rende tranquilli? Risposta: no. Ci sono alcuni punti (manutenzione straordinaria e durata della convenzione) che lasciano più di qualche perplessità.

Quarto punto. Perché Visconti ha portato la questione in Consiglio comunale quando, appena un anno fa, aveva già avuto mandato dal civico consesso di esperire tutte le opportunità per risanare il bilancio? E perché per l’esternalizzazione di altri tributi non si farà altrettanto? Risposta: è plausibile che Visconti voglia spalmare le responsabilità (di un affidamento così lungo e con qualche punto oscuro) su tutti i consiglieri.

Quinto punto. C’è la possibilità di dar vita a un avviso pubblico per individuare un’azienda che si occupi dell’acqua a Marano? Risposta: sì. La possibilità, in teoria, c’è, ma è molto probabile che molte aziende non possano (per ragioni costitutive) partecipare, soprattutto quelle con componente misto pubblica-privata.

Sesto punto. Perché Visconti non ha chiesto un parere legale prima di approvare gli atti in giunta? Risposta: non lo sappiamo, si sa solo che lo ha chiesto pochi giorni fa, cioè dopo il casino scoppiato in Consiglio comunale.

Settimo punto. Le aziende che arriveranno a Marano dovranno ricercare personale da impiegare negli uffici della nuova società? Risposta: sì. Ed è possibile, come spesso accaduto in passato, che qualche amministratore (consiglieri o assessori o altri) provino a dire la loro sul punto. A buon intenditore, poche parole.

Ottavo punto. Chi insiste per Abc lo fa per il bene del Comune o perché con Abc avrebbe maggiori spazi di manovra anche sul fronte delle future assunzioni? Risposta: non lo sappiamo, ma qualcuno dice di sì.

Nono punto. Chi insiste per Acquedotti lo fa per il bene del Comune o avrebbe maggiori parecchi spazi di manovra sul fronte delle assunzioni? Risposta: non lo sappiamo, ma qualcuno dice sì.

Decimo punto. Per i cittadini, che arrivi in città Abc o Acquedotti scpa, cambierà realmente qualcosa? Risposta: no. Le tariffe sono standard e le bollette arriveranno nelle case ogni due mesi. L’unico nodo vero è quello riguardante i costi per le manutenzioni straordinarie, che sarebbero a carico del Comune e quindi, di riflesso, dei contribuenti. A Marano la rete è un colabrodo e potremmo pertanto essere costretti a rimetterci tanto.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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